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Quei miliziani partiti dall'Italia per combattere con i jihadisti

Una quarantina di persone ha lasciato il Paese. E, rivela Repubblica, i nostri connazionali sono più del previsto

Quei miliziani partiti dall'Italia  per combattere con i jihadisti

Quaranta miliziani, partiti dall'Italia verso il Medio Oriente e i campi di battaglia della jihad integralista. Quarantotto, aveva detto il Viminale, che quest'estate sosteneva fossero soltanto due quelli di nazionalità italiana. Ma - scrive ora Repubblica - la realtà sarebbe diversa.

Un articolo pubblicato questa mattina dal quotidiano racconta alcune delle storie di chi, dall'Italia, è partito per andare a combattere. E chiarisce che i nostri connazionali che hanno ceduto al fascino perverso del radicalismo islamico sono in realtà più di quanti ne avesse dichiarati il ministero dell'Interno.

Tra i combattenti stranieri finiti nelle fila dello Stato islamico, o comunque con organizzazioni affini al gruppo di al-Baghdadi, ci sono sia cittadini che naturalizzati. Alla prima categoria apparteneva Giuliano "Ibrahim" Delnevo, il primo italiano a morire combattendo in Siria, come scrisse il Giornale a giugno 2013.

Come lui è italiano anche Filippo R, un 37enne di Chivasso convertitosi all'islam. Vicino, da studente, all'ambiente dell'antagonismo, dopo la svolta religiosa sviluppò una grande attrazione per il mondo jihadista, fino a raggiungere la Turchia - ufficialmente per un corso di arabo - e stringere contatti con gruppi ribelli.

Un altro italiano, Fabio E., 39enne di Modena, secondo l'intelligence sarebbe "vicino a più gruppi terroristici", seguace delle milizie libiche di Ansar al-Sharia. Avrebbe mosso i primi passi con il mantovano Massimiliano R., che ha già viaggiato diverse volte fino alle aree siriane tenute dai ribelli e viene ritenuto in grado di "fare propaganda".

Tra i casi "accertati" dai servizi segreti, ovvero quelli di chi è certamente a combattere in Siria, c'è anche un 35enne partito da Reggio Calabria, Giampietro F.

Con lui ci sarebbero il napoletano Sergio G, classe 1987 e un 22enne naturalizzato di Biella.

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