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I negoziati per liberare l'ostaggio Kenji Goto "sono a un punto morto"

Il freelance è ancora nelle mani dell'Isis e la Giordania non sembra voler cedere sullo scambio di prigionieri. Sostieni il reportage: il nemico è tra noi?

I negoziati per liberare l'ostaggio Kenji Goto "sono a un punto morto"

L'ultimatum dello Stato islamico è scaduto, di nuovo, ma nulla si muove. La sorte del freelance giapponese Kenji Goto e del pilota giordano Muadh Kassasbeh sono ancora in bilico, con i negoziati per la loro liberazione che sono arrivati "a un punto morto".

Lo ha confessato il viceministro degli Esteri giapponese, Yasuhide Nakayama, che in questi giorni si trova ad Amman per seguire da vicino gli sforzi per riportare a casa il 47enne giornalista, che i miliziani di al-Baghdadi hanno minacciato di decapitare se Tokyo non rispetterà determinate condizioni.

L'ultimo video diffuso dall'Isis era molto chiaro nelle sue richieste. Una prigioniera in cambio della libertà di Kenji Goto e della vita del 26enne Muadh Kassasbeh, preso prigioniero a dicembre, quando il suo aereo da guerra si schiantò nei territori controllati dallo Stato islamico.

Al-Baghdadi vuole da Amman la liberazione di Sajida al-Rishawi, una donna che dieci anni fa tentò di portare a termine con poco successo un attentato kamikaze in un hotel della capitale giordana. La sua cintura esplosiva non funzionò e finì in carcere.

Le certezze si fermano qui. Perché la Giordania non sembra affatto intenzionata a cedere alle minacce dei jihadisti e anzi ieri ha alzato la posta, dicendo di essere pronta ad accelerare i processi a carico della Rishawi e di altre persone legate allo Stato islamico, per arrivare in fretta a una pena capitale se Kassasbeh dovesse essere ucciso.

Amman ha anche chiesto una prova che il pilota sia ancora in vita. Di lui, prima che l'Isis minacciasse di ucciderlo nei giorni scorsi, non si sapeva più nulla da fine dicembre. Tanto che alcuni quotidiani arabi avevano anche avanzato l'ipotesi che fosse già stato ucciso.

È invece morto Haruna Yukawa, un altro ostaggio giapponese comparso nel primo video con Kenji Goto. In un filmato diffuso dallo Stato islamico una foto del suo corpo, decapitato. Una prova non tanto chiara quanto quelle fornite nei precedenti casi di uccisione di ostaggi nelle mani dell'Isis, ma che comunque sembra chiarire quale sia stata la sorte dell'uomo.

Kenji Goto era entrato in Siria proprio per rintracciare Yukawa.

È stato catturato a ottobre.

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