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I servizi inglesi braccano il boia di Foley

Soldati britannici in Iraq e Siria per trovare il principale sospettato. Non si ferma la guerra degli jiahdisti: da martedì a oggi 500 morti

I servizi inglesi braccano il boia di Foley

Si stringe il cerchio attorno al boia dallo spiccato accento inglese che ha ucciso il reporter Usa James Foley. I servizi del Regno Unito avrebbero infatti individuato il principale sopettato e sarebbero sulle sue tracce, come riporta la stampa britannica. La conferma arriva anche dall’ambasciatore britannico negli Stati Uniti, Peter Westmacott: "Non siamo ancora nella posizione di dire chi sia ma siamo vicini", ha affermato, sottolineando che nell’analisi del video in cui viene ucciso il reporter vengono utilizzate le più sofisticate tecniche per il riconoscimento vocale, ma ha preferito non aggiungere altri particolari per ragioni di sicurezza.

Una "notevole forza" di soldati della Sas (Special Air Service) e della Srr (Special Reconnaissance Regiment) sarebbe già stata inviata in Iraq e Siria per "condurre operazioni high-tech che potrebbero portare alla cattura di estremisti nel giro di qualche giorno". "È possibile identificare i jihadisti britannici sul campo di battaglia intercettando i loro messaggi radio", ha detto al Mail on Sunday una fonte della Sas, "Quando verranno catturati dagli iracheni o dai curdi presteremo molta attenzione ai loro interrogatori. La raccolta di informazioni come il gruppo sanguigno e il Dna, così come le registrazioni della voce ci aiutano a individuare John il jihadista perché possono essere confrontate con dati già esistenti". I principali sospetti si concentrano su Abdel Majed Abdel Bary, ex rapper londinese di 23 anni. Lo scorso anno l’uomo ha lasciato la casa di famiglia in un elegante quartiere della capitale l’anno scorso per combattere al fianco dei jihadisti.

Ma nel frattempoi gli jihadisti non si fermano. È di almeno 500 morti il bilancio degli scontri da martedì tra l’esercito siriano e i jihadisti dello Stato islamico (Isis) che oggi hanno conquistato l’aeroporto di Taqba, ultimo bastione del regime di Bashar al Assad nella provincia settentrionale di Raqqa in Siria. 170 soldati siriani sono stati uccisi oggi nell’offensiva che ha permesso ai jihadisti di conquistare l’aeroporto», ha precisato una mail inviati all’Afp dall’Osservatorio, aggiungendo che 346 jihadisti hanno perso la

538em;">vita da martedì sera.

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