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Gli ufficiali sostengono Hillary Ma la "truppa" appoggia Trump

Se gli ufficiali (e i vertici delle associazioni) sostengono la Clinton, la "truppa" appoggia la corsa del tycoon. La furia del New York Times: "Votano uno che s'è imboscato per non andare in Vietnam"

Gli ufficiali sostengono Hillary Ma la "truppa" appoggia Trump

Adesso anche i veterani fanno infuriare il New York Times. Nonostante l’endorsement ufficiale delle associazioni alla candidatura di Hillary Clinton, gli ex militari che hanno servito gli Stati Uniti sembrano essere decisissimi a votare per Trump. Conta, più di tutte, la promessa del tycoon di azzerare i vertici delle organizzazioni, dei dipartimenti, della burocrazia militare che ha fatto breccia nel cuore della base dei reduci americani.

Le parole di un ex marine, intervistato dal NyT, riassumono in pochissime parole i motivi dello scollamento tra la leadership e il popolo: “Quando ci lanciamo dentro le guerre senza programmazione, senza un piano, senza un’idea precisa succedono cose tipo il Vietnam, l’Iraq e l’Afghanistan. Solo che queste ultime stanno durando da sedici anni, molto più della guerra coi Vietcong”. I veterani, così come la maggior parte dell’elettorato moderato, imputa all’attuale estabilishment la gestione non proprio brillante degli ultimi conflitti. E se la Clinton è stata segretario di Stato e quindi le vengono rivolte responsabilità dirette, Trump riesce a sottrarsi a ogni tipo di “eredità” anche dallo stesso partito repubblicano dato che, da sempre, è arcinemico dichiarato dei Bush.

In termini elettorali, il peso dei soldati in congedo è notevole. Secondo le stime, sono 22 milioni le persone che sarebbero riconducibili, o per averci preso direttamente parte o come retaggio familiare, alla “categoria” dei reduci e dei veterani. E in questo particolarissimo segmento, Trump schiaccia nettamente l’avversaria: 43% contro 30%, nei sondaggi. Il sospetto è però che nel segreto dell’urna il sostegno al tycoon possa ulteriormente aumentare dato che i veterani rappresentano lo zoccolo duro, inscalfibile, dei sostenitori dell'uomo che promette di rifare grande l'America.

Il senso di scoramento e di abbandono è fortissimo, tra gli ex soldati come tra i cittadini ed è questo – come ormai da mesi si è capito – l’arma più forte in mano a The Donald. Solo che il Nyt non riesce a rassegnarsi.

E si chiede come mai i reduci abbiano intenzione di seguire e sostenere (contro il parere delle loro stesse associazioni e dei loro stessi ufficiali) uno che “si è imboscato per non partire per il Vietnam”.

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