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Immigrati, il governatore della Baviera: "Controlli alla frontiera"

La Germania si accorge che gli sbarchi non sono un problema solo italiano. E minaccia controlli alle frontiere

Protesta degli immigrati al Cie di Ponte Galeria
Protesta degli immigrati al Cie di Ponte Galeria

Un muro lungo tutto il confine. A difendere la frontiera. A bloccare l'inarrestabile invasione. Dal Nord Africa all'Italia, attraverso la folle attraversata del Mediterraneo. Poi, come un ponte che punta al cuore dell'Europa, dai centri di prima accoglienza che segnano le coste siciliane alle principali città del Vecchio Continente. Nonostante i burocrati di Bruxelles ancora non se ne siano accorti, l'emergenza immigrazione non è un problema solo italiano. Ne sanno qualcosa in Germania, terra d'approdo di decine di migliaia di clandestini in cerca di lavoro. Non per niente Bild Horst Seehofer, governatore della Baviera a capo della Csu, partito gemello della Cdu della cancelliera Angela Merkel, ha minacciato di ripristinare i controlli alla frontiera italo-tedesca in barba al trattato di Schengen.

L'operazione Mare Nostrum, che porta la firma del ministro dell'Interno Angelino Alfano, è stato un fallimento. L'agenziaFrontex, che incarna il lassismo dell'Unione europea, non basta più a fronteggiare un'emergenza che adesso non allarma più soltanto l'Italia. Per mesi Bruxelles (la Germania compresa) ha lungheggiato e rimandato scaricando sulla Marina italiana la gestione di un flusso di barconi che, a botte di 5mila extracomunitari a fine settimana, a visto riversare sulle coste del Sud i disperati di un continente infiammato dalle Primavere arabe. L'exploit di sbarchi è arrivato col bel tempo. Nel giro di pochi mesi è stata addirittura superata la cifra monstre di 100mila arrivi candidando, con buona probabilità, il 2014 a essere l'anno più devastato (sino ad oggi) dall'immigrazione cladestina. Tanto che il ministro della Difesa Roberta Pinotti sta seriamente pensando di chiedere alla Nato l'affidamento del pattugliamento dei mari che dividono il Vecchio Continente dall'Africa.

Siriani, egiziani, libici, eritrei, marocchini non si fermano solo nel Belpaese. Tempo fa i francesi allarmati avevano bloccato i treni che da Ventimiglia sfrecciavano verso la Côte d'Azur per evitare che i clandestini varcassero il confine. Adesso tocca ai tedeschi accorgersi che il problema non è unicamente italiano. "L’Italia viola chiaramente gli accordi di Schengen - ha tuonato Seehofer - se la situazione non cambierà, la Germania dovrà valutare seriamente la possibilità di fermare l’infrazione attraverso controlli alle frontiere". Seehofer è sicuramente uno dei politici di maggior peso della grande coalizione al governo a Berlino, anche se non occupa direttamente un posto di ministro a livello federale. "I rifugiati che arrivano col treno in Baviera vengono in gran parte dall’Italia passando per l’Austria", ha fatto notare il governatore bavarese ricordando che il regolamento europeo impone la registrazione e la richiesta d’asilo nel primo Paese d'ingresso nell'Unione europea. Per il politico cristianosociale Bruxellese dovrebbe "stabilire quote fisse per i rifugiati" e assicurarsi che questi "vengano ripartiti in maniera giusta". Oltre al problema dei rifugiati, però, andrebbe affrontata l'emergenza clandestini. E la soluzione non è la chiusura della frontiera italo-tedesca.

Ma un impegno concreto dell'Ue per contrastare gli sbarchi.

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