Mondo

Incendio Londra, salve due gemelline. La prima vittima è siriana

Sono state ritrovate sane e salve Tazmin e Malek Belkadi, due sorelline di 6 anni che alloggiavano al 20° piano della Grenfell Tower. Identificata la prima vittima: è un siriano di 23 anni

Incendio Londra, salve due gemelline. La prima vittima è siriana

Due gemelline di 6 anni, Tazmin e Malek Belkadi, date per disperse nell'incendio che ha distrutto la Grenfell Tower di Londra, sono state ritrovate sane e salve. In questo momento le due piccole si trovano ricoverate in ospedale e non sarebbero in pericolo di vita.

Ancora nessuna notizia invece dei genitori e della sorellina delle bambine, Leena, di appena 6 mesi.

Secondo le parole di Ousama Itani, un residente che ha lavorato tutta la notte con l’obiettivo di trovare i dispersi, “quando le abbiamo trovate, sembravano stare bene. Erano in cima all’edificio e siamo davvero felici che siano salve: in questo momento si trovano in ospedale. Ma ora la speranza è di ritrovare gli altri membri della loro famiglia” .

Giusto ieri Rkia Hamdan, zio delle due bambine, aveva rivolto un disperato appello per avere notizie dei suoi familiari. "Siamo stati in tutti gli ospedali, è tutto il giorno che li cerchiamo ma non li abbiamo ancora trovati. Vogliamo solo sapere se sono al sicuro". Una storia che al momento ha avuto un lieto fine soltanto parziale.

Hamdan, nel suo appello, si era scagliato contro la polizia, da lui accusata di "non averci dato maggiori informazioni. È straziante che tante famiglie stanno soffrendo in questo modo, noi vogliamo solo delle risposte. Li vogliamo solo a casa. È tutto così sconvolgente".

L'incendio si sarebbe sviluppato dall'appartamento di un inquilino, accusato di avere tardato troppo nel lanciare l'allarme.

Intanto sono state identificate le prime 6 vittime dell'incendio che secondo l'ultimo bilancio ufficiale ha causato la morte di 17 persone. Il primo in ordine di tempo è stato Mohammed Alhajali, un rifugiato siriano di 23 anni che studiava ingegneria civile alla University of West London e sognava di ritornare in Siria per aiutare il suo Paese.

Lo ha riferito il cofondatore della rete di attivisti Syria Solidarity Campaign, Abdulaziz Almashi, che racconta di avere incontrato Alhajali quando lavorava per l'organizzazione, che promuove libertà, pace e democrazia in Siria.

In serata Scotland Yard - la polizia inglese - si è sbilanciata: "Speriamo che i morti siano meno di 100". Segno che il bilancio delle vittime è destinato ad aumentare, e di molto.

Secondo l'ufficiale Stuart Cundy "c'è il rischio di non riuscire a identificarle tutte".

Commenti