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Inizia in Texas il processo all'uomo accusato per la morte di Chris Kyle

La difesa vorrebbe convincere la giuria che quando Eddie Routh gli sparò soffriva di Ptsd. Oggi le dichiarazioni di apertura

Inizia in Texas il processo all'uomo accusato per la morte di Chris Kyle

Con la morte di Chris Kyle si conclude American Sniper, il film sulla vita dell'uomo considerato il cecchino più letale nella storia delle forze armate statunitensi.

Una pellicola che ha sollevato più di una polemica e diviso la platea, tra chi vede nell'opera di Clint Eastwood la celebrazione della figura di un patriota e chi ritiene che invece racconti una guerra lontana dalla realtà. C'è anche chi, come un'opinionista del Guardian, ha sostenuto che nella vita reale Kyle era un uomo colmo d'odio e "non certo un eroe".

Ma al di là delle polemiche sul film, la vicenda dell'american sniper fa notizia oggi perché a Stephenville, in Texas, si apre oggi il processo a Eddie Ray Routh, un ex marine accusato della morte di Chris Kyle e dell'amico Chad Littlefield, a cui sparò mentre si trovavano al poligono di tiro di Rough Creek Lodge.

Un processo che inizia quando il chiacchiericcio attorno al film - che ha già incassato 300 milioni di dollari - non si è ancora placato, ragion per cui la difesa aveva chiesto che venisse spostato, per evitare una pubblicità eccessiva. Il legale di Routh vorrebbe far passare la tesi che quando sparò il suo cliente soffriva di sindrome da stress post-traumatico, e non era dunque in sé.

Diverso il punto di vista dell'accusa, che ha parlato dell'uomo come di un bevitore e un fumatore di marijuana, che in passato aveva minacciato donne con un coltello e provava gusto a uccidere animali.

Chris Kyle fu ucciso a febbraio 2013.

La sua storia, e i suoi quattro turni in Iraq, sono stati raccontati per la prima volta nel libro autobiografico American Sniper.

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