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Iraq, dodici civili chiusi in gabbia e bruciati vivi dall'Isis

Dodici civili sono stati catturati e bruciati vivi dai miliziani dell'Isis mentre tentavano di fuggire da Hawija, la nuova roccaforte del Califfato in Iraq

Iraq, dodici civili chiusi in gabbia e bruciati vivi dall'Isis

L’Isis continua a perdere terreno in Iraq, ma nei territori che restano sotto il controllo degli uomini del Califfato non si ferma la barbarie.

Le ultime vittime dei jihadisti sono 12 civili iracheni, bruciati vivi mentre tentavano di fuggire da Hawija, la nuova roccaforte dell’Isis nel Paese. Secondo quanto confermano alcuni media locali e fonti della polizia irachena, infatti, dopo averli catturati, i miliziani del Califfato hanno ammanettato i civili e li hanno condotti in delle gabbie di ferro. Una volta intrappolati dietro le sbarre, i prigionieri, tra cui un’intera famiglia composta da quattro persone, sono stati cosparsi di benzina e dati alle fiamme dai jihadisti.

Le vittime, secondo quanto riferisce il quotidiano britannico Daily Mail, sono state fermate nella regione di al Elm, mentre cercavano di fuggire da Hawija, che si trova circa 60 chilometri a sud di Mosul, verso la città di Kirkuk, sotto controllo del governo iracheno. Ad Hawija, diventata il principale quartier generale del Califfato in Iraq dopo le sconfitte militari nel governatorato di Ninive, stando ai dati forniti dall’organizzazione non governativa Human Rights Watch, sono 80mila i civili che attualmente vivono sotto il controllo degli islamisti.

Intanto, continua l’avanzata dell’esercito iracheno a Mosul. Stamane, infatti, le forze di polizia di Baghdad hanno strappato ai jihadisti la zona di Bab al-Saray, nella città vecchia, dove si trovano le ultime postazioni dei miliziani dell’Isis.

Le forze di sicurezza irachene hanno lanciato un’operazione militare contro gli uomini dello Stato Islamico anche a Naft Khana, nel governato di Diyala, nella zona orientale del Paese, dove l’Isis, dal 2014 mantiene il controllo di alcune aree.

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