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Iraq, ok della Ue: alcuni paesi invieranno armi ai curdi

Via libera del Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Unione Europea

Il Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Unione europea "accoglie con favore" la decisione di alcuni Stati membri "di rispondere positivamente alla richiesta delle autorità regionali curde in Iraq di fornire urgentemente materiale militare" per combattere contro l'avanzata dello Stato islamico (ex Isil). È quanto si legge nelle conclusioni diffuse al termine dell'incontro di emergenza che si è svolto oggi a Bruxelles. "Queste risposte saranno fatte a seconda delle capacità e delle leggi nazionali degli Stati membri e con il consenso delle autorità nazionali irachene", prosegue la dichiarazione, aggiungendo che l'Ue valuterà come evitare che l'Isil tragga vantaggio dalla vendita di petrolio e condanna chi finanzia l'Isil. 

Alcuni avevano avvertito prima del meeting che armare i curdi potrebbe rafforzare le loro richieste di indipendenza dall'Iraq e che i curdi potrebbero poi rivolgere quelle stesse armi contro i soldati di Baghdad. Il ministro degli Esteri della Germania, Frank-Walter Steinmeier, ha detto che non è chiaro quali armi i curdi richiedono o otterranno, ma ha riconosciuto che in ogni caso "a questo proposito non c'è decisione che non comporti dei rischi".

Lo Stato islamico sta agendo "con una forza militare e una brutalità che hanno sorpreso quasi tutti a livello globale", ha aggiunto Steinmeier.

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