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Isis specula sul martirio: al mercato in vendita i beni dei cristiani uccisi

A Mosul, in Iraq, i beni depredati ai cristiani sono venduti ogni giorno al mercato. Tranne i libri "infedeli", che vengono bruciati. Sostieni il reportage

Isis specula sul martirio: al mercato in vendita i beni dei cristiani uccisi

C'è un mercato, a Mosul, dove i cittadini dello Stato Islamico possono vendere e comprare una categoria di prodotti molto particolare: i beni razziati ai cristiani perseguitati dai tagliagole del Califfo.

Si tratta di oggetti di valore, gioielli e opere d'arte, ma anche suppellettili e oggetti personali depredati dalle case già marchiate con la "N" di "nazareni". Cittadini infedeli e da eliminare per la loro fede, ma da derubare quando si tratta di impossessarsi delle loro proprietà. E il mercato fiorisce, nelle piazze reali come su quella virtuale: i beni dei cristiani si trovano infatti in vendita anche online, sui forum dei jihadisti.

Il fenomeno è stato riportato da diversi siti internazionali e confermato da fonti locali. I cristiani che risiedevano nelle zone controllate dall'Isis sono stati spesso posti di fronte alla terribile alternativa tra il pagamento di una forte tassa (che comportava comunque un'esistenza di discriminati) e il martirio. Per i morti, i giustiziati e gli esiliati, c'è la razzia dei beni. Sul mercato finiscono oggetti di ogni genere, con un'unica eccezione: i libri.

Che, in ossequio all'interpretazione delirante e radicale dell'Islam, vanno bruciati nel momento in cui sono giudicati incompatibili con la fede islamica.

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