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Isis, un'altra decapitazione: questa volta la vittima è curda

In un video l'esecuzione di un miliziano peshmerga. E dal Califfato avvertono: "Altre decine potrebbero andare incontro alla stessa sorte"

Isis, un'altra decapitazione: questa volta la vittima è curda

Pare senza fine, l'elenco delle violenze e delle minacce di Isis. All'indomani della diffusione del video in cui quattro uomini venivano decapitati in Egitto da parte del gruppo terrorista Ansar Beit al-Maqdis, i miliziani del Califfato ne hanno pubblicato un altro che mostra l'esecuzione di un soldato curdo in Iraq.

Il video, intitolato "Un messaggio scritto nel sangue", è pensato come un avvertimento e una minaccia per tutti i curdi che combattono contro lo Stato Islamico in Iraq. La scena è tristemente nota: un uomo inginocchiato, vestito con la tunica arancione già indossata da James Foley, la bandiera nera dell'Isis e tre uomini incappucciati alle spalle della vittima.

Sullo sfondo la moschea di Mosul, città conquistata ormai da tempo dalle forze islamiste. Alla fine del video, la decapitazione e le minacce di rito: tutti i curdi catturati subiranno la medesima sorte se non sospenderanno immediatamente l'alleanza con gli Stati Uniti.

Come ricostruisce The Independent, è facile immaginare che il guerrigliero curdo faccia parte delle forze peshmerga impegnate a contenere l'avanzata del Califfato nel nord del Paese. Altri uomini delle stesse formazioni sono già nelle mani dell'Isis, come viene mostrato in altri fotogrammi dello stesso filmato.

Solo ieri su Internet era comparso un altro video in cui diverse decine di soldati siriani catturati venivano costretti a marciare nel deserto, le mani sulla testa e indosso solamente la biancheria intima: "I 250 prigionieri sono già stati giustiziati", si leggeva nel breve messaggio di rivendicazione.

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