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Islam, nuova stretta in Svizzera: un altro Cantone vieta il burqa in pubblico

Dopo la stretta del Canton Ticino, anche il Canton San Gallo ha messo al bando nei luoghi pubblici il burqa

Islam, nuova stretta in Svizzera: un altro Cantone vieta il burqa in pubblico

Il divieto del burqa continua a guadagnare consensi in Svizzera. Dopo la stretta del Canton Ticino, anche il Canton San Gallo ha infatti messo al bando nei luoghi pubblici il velo islamico femminile che copre completamente il volto alle donne. Quasi il 67% dei residenti del cantone nel Nord Est del Paese si è espresso a favore della misura che apre così la strada per seguire l'esempio del Canton Ticino che due anni fa ha introdotto una legge per vietare il burqa in pubblico.

Il San Gallo sarà il secondo cantone dopo il Ticino a introdurre il divieto di dissimulare il volto nei luoghi pubblici. La norma anti burqa è stata nettamente accolta oggi dai sangallesi con 83.830 voti contro 36.948. Nella maggior parte dei Comuni il consenso ha spesso superato la soglia del 70%. La revisione della legge sulle contravvenzioni era stata approvata di misura dal parlamento cantonale a fine 2017, grazie al sostegno dei partiti della destra estrema e di centro, ma è stata subito combattuta dalle sezioni giovani di Socialisti, Verdi e Verdi liberali che hanno fatto indire un referendum.

Il testo adottato dal legislativo cantonale, che si ispira all'articolo costituzionale già in vigore in Ticino, prevede che chiunque si copra il volto in pubblico sia punibile se "minaccia o mette in pericolo la sicurezza pubblica o la pace sociale o religiosa". L'esistenza di un pericolo in tal senso deve essere valutato caso per caso. La legge sangallese già prevede un divieto di dissimulare il volto, ma limitatamente agli assembramenti che necessitano di autorizzazione, alle manifestazioni e agli eventi sportivi.

Lo scorso anno il governo svizzero si era opposto a una norma che vieto il burqa a livello nazionale. "Spetta alle regioni valutare se tale misura sia appropriata", era stata la risposta dell'esecutivo.

Gli elettori svizzeri, però, saranno chiamati a esprimersi sulla questione l'anno prossimo, dopo che il Partito del popolo ha raccolto le 100mila firme necessarie a indire il referendum.

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