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Israele intercetta missile balistico

Nuovo test per il sistema di difesa Arrow 3 concepito per intercettare le minacce esoatmosferiche. Lo scudo antimissile di Israele è integrato nella rete di allarme precoce statunitense

Israele intercetta missile balistico

Israele ha testato con successo il nuovo sistema di difesa Arrow 3 intercettando un missile balistico. L’Arrow Weapon System è progettato per rilevare, identificare, rintracciare, discriminare ed eliminare un obiettivo che viaggia rapidamente attraverso lo spazio. Lanciato dalla base aerea Palmachim, l’intercettore cinetico ha colpito il missile balistico al largo della costa di Israele.

“Il successo di questo test rappresenta un'importante pietra miliare nelle capacità operative dello Stato di Israele nel difendersi dalle attuali e future minacce esistenziali”.

Israele è l’unico paese al mondo protetto interamente da un sistema di difesa Anti-ballistic Missile System o ABM, in grado di discriminare una minaccia missilistica. Gli Stati Uniti hanno sviluppato o finanziato congiuntamente tutti e tre i livelli di difesa missilistica di Israele: Iron Dome (corto raggio), David's Sling (medio raggio) ed Arrow (lungo raggio).

Lo scudo missilistico di Israele

Sistema antimissile a corto raggio Iron Dome

Il sistema mobile Iron Dome della Rafael è operativo dal 2011. E' concepito per proteggere le aree urbane contro le minacce a corto raggio come razzi e proiettili di artiglieria. Il sistema di solito lancia una coppia di intercettori Tamir (per prevenire errori o malfunzionamenti) soltanto se reputa la minaccia in grado di colpire una zona abitata. Ogni lanciatore è equipaggiato con venti missili. L'Iron Dome ha la capacità di intercettare tutte le minacce a corto raggio ad una distanza massima stimata di 70 km ed in tutte le condizioni meteo. I tempi di reazione alla minaccia, dalla rilevazione al calcolo della traiettoria di intercettazione, sono compresi tra i 15 ed i 40 secondi. Tutte le stazioni del sistema di difesa sono sempre operative e presidiate dall’esercito israeliano. La polemica che ha contraddistinto lo sviluppo dell'Iron Dome è legata principalmente al suo costo proibitivo rispetto alle minacce nemiche intercettate. Ogni intercettore Tamir costa circa quarantamila dollari. Il tasso di intercettazione è pari all’85 per cento

Sistema antimissile a medio raggio David's Sling

Il David Sling Weapon System è stato sviluppato congiuntamente dalla israeliana Rafael e dal suo partner statunitense Raytheon. Il David’s Sling è il più moderno sistema integrato di difesa entrato in servizio in Israele. L’ultima versione è ritenuta in grado di intercettare anche i missili da crociera ed i droni. L’architettura Iron Dome e David's Sling, precedentemente nota come Short-Range Ballistic Missile Defense, utilizza lo stesso radar sviluppato da Elta Systems. La differenza sostanziale tra i due sistemi è la testata del missile. A differenza della testata esplosiva del Tamir dell’Iron Dome, il David's Sling è armato con il missile a due stadi Stunner della famiglia hit-to-kill, progettato cioè per distruggere le minacce con l’energia cinetica da impatto. L’Iron Dome ha un raggio d’azione tra i 4 ed i 75 chilometri. Il David's Sling può ingaggiare bersagli in entrata da un minimo di 40 ad un massimo di 300 chilometri.

Sistema antimissile a lungo raggio Arrow

L’Arrow Weapon System è progettato per rilevare, identificare, rintracciare, discriminare ed eliminare un obiettivo che viaggia rapidamente attraverso lo spazio. Il 19 gennaio del 2017, l'aviazione israeliana ha dichiarato la capacità operativa iniziale del nuovo sistema di intercettazione Arrow-3. Volando quasi il doppio dell’Arrow-2, la versione 3 del sistema cinetico, pesante la metà del precedente vettore, è progettata per identificare i missili balistici iraniani. L'Arrow 2 non era concepito per le intercettazioni esoatmosferiche. Rispetto al precedente sistema, l’Arrow-3 aumenta di quattro volte la capacità di distruggere le minacce avanzate. Può essere lanciato in anticipo dopo il rilevamento delle minacce ed impegnare obiettivi ad altitudini maggiori al di fuori dell'atmosfera terrestre rispetto ai sistemi precedenti. L’architettura Arrow Weapon System utilizza la griglia dei radar a scansione elettronica della famiglia Green Pine per individuare e tracciare le minacce. Boeing è direttamente coinvolta sul sistema Arrow 3.

Lo scudo di Israele interfacciato nella griglia di rilevamento degli Stati Uniti

L'Anti-ballistic Missile System di Israele è certamente integrato nella rete di allarme precoce statunitense. Le forze militari americane sono regolarmente schierate in Israele sia per le esercitazioni congiunte che per la cooperazione di routine con l'IDF. Da dieci anni l'esercito statunitense gestisce una struttura indipendente nel deserto del Negev. La base, gestita esclusivamente da personale americano, ospita il radar AN/TPY-2 Integrato con i sistemi di allerta precoce israeliani, è concepito per monitorare un possibile attacco missilistico proveniente dall'Iran. Gli Stati Uniti gestiscono anche una base permanente all’interno della Mashabim Air Base dell'Aeronautica israeliana, a ovest delle città di Dimona e Yerucham. Non si tratta di un semplice avamposto: la base ospita sistemi operativi di difesa per identificare ed intercettare minacce aeree ad ampio spettro integrati nella rete israeliana. La base statunitense è alle dipendenze di EUCOM, il Comando Europeo degli Stati Uniti. Israele, infine, riceve le informazioni provenienti dalla costellazioni del Defense Support Program e Space Based Infrared System.

Il più grande accordo di assistenza militare estero mai siglato nella storia degli Stati Uniti

Nel settembre del 2016 Stati Uniti ed Israele siglarono un nuovo programma di assistenza militare decennale pari a 38 miliardi di dollari. Il precedente Memorandum Of Understanding era fissato a 3,1 miliardi di dollari l'anno. A partire dall’esercizio di bilancio 2019, gli Stati Uniti garantiscono finanziamenti per 3,8 miliardi di dollari l’anno. Il nuovo Memorandum Of Understanding scadrà nel 2028. Israele chiedeva aiuti militari con budget ritoccato a 4,5 miliardi di dollari l’anno. I 38 miliardi di dollari saranno cosi divisi: 33 miliardi in forniture militari ed i restanti cinque per la difesa missilistica (pari a 500 milioni di dollari l'anno). Fino all’esercizio di bilancio 2018, l’intero asset missilistico di difesa di Israele veniva finanziato separatamente dal Congresso su base annua per oltre 600 milioni di dollari. Nel nuovo programma di assistenza militare, Israele è obbligata a reinvestire le somme ottenute nell’industria americana. Cancellata, quindi, la possibilità, in vigore fino allo scorso anno fiscale, di investire parte delle somme ottenute dagli Usa nelle industrie israeliane. Il nuovo programma di assistenza militare non può essere rinegoziato per legge.

Enormous overkill

L'Anti-ballistic Missile System di Israele è uno dei più costosi al mondo. Gli intercettori, lanciati sempre in coppia per evitare malfunzionamenti, hanno dimostrato la loro efficacia, ma tali caratteristiche hanno un prezzo esorbitante, se paragonato alle minacce come i razzi Qassam. Il divario economico si fa ancora più evidente qualora un intercettore del costo di milioni di dollari, venisse lanciato contro un drone. Episodio già avvenuto e confermato dal Pentagono. La strategia di logoramente nota come Enormous overkill, prevede l'adattamento della tecnologia civile a buon mercato e facilmente reperibile da scagliare contro i costosi sistemi di fascia alta progettati per la guerra convenzionale tra stati.

Se venisse applicata su larga scala, la strategia Enormous overkill potrebbe portare un paese sull’orlo del dissesto finanziario.

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