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Israele, Jihad islamica pronta a guerra totale. Aperti rifugi nel nord del Paese

Il portavoce della Jihad Islamica ha minacciato un'escalation delle azioni fino ad arrivare a una guerra totale contro Israele. Intanto il sindaco di Netanya, città a 30 km a nord di Tel Aviv, ha ordinato l'apertura dei rifugi pubblici

Israele, Jihad islamica pronta a guerra totale. Aperti rifugi nel nord del Paese

Tensione sempre più alta in Medio Oriente. Poco fa, tramite il suo portavoce Mosab Al Braim, la Jihad Islamica ha minacciato un'escalation nelle violenze fino ad arrivare a una guerra totale contro Israele.

"La resistenza è sull'orlo di un nuovo livello di fronte all'aggressione, un livello che potrebbe portare a una guerra aperta. Farà male al nemico così come fa soffrire il nostro popolo" , ha dichiarato l’esponente dell'organizzazione terroristica dalla Striscia di Gaza, territorio duramente bombardato dalle forze israeliane in risposta al lancio di centinaia di missili negli ultimi due giorni.

In queste ore, però, il governo israeliano è preoccupato da un possibile allargamento del fronte a nord, verso Tel Aviv e oltre, con il lancio di missili a lunga gittata che possono colpire la zona centro-settentrionale del Paese.

Inoltre, secondo la stampa israeliana, le autorità militari temono anche una possibile azione da parte di Hezbollah dal sud del Libano. Per fronteggiare ogni evenienza, il sindaco di Netanya, città costiera a 30 chilometri a nord di Tel Aviv, ha ordinato l'apertura dei rifugi pubblici come misura precauzionale.

Il bilancio provvisorio delle violenze è di 17 morti palestinesi, tra cui una bambina di 14 mesi e due donne in stato di gravidanza, e tre vittime israeliane.

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