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Altri 16mila riservisti richiamati per le operazioni militari a Gaza

Sale a 86mila il numero di soldati mobilitati. Onu condanna Israele e Hamas: violazione del diritto internazionale

Un gruppo di riservisti di ritorno dai combattimenti a Khan Younis
Un gruppo di riservisti di ritorno dai combattimenti a Khan Younis

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Altri 16mila riservisti richiamati per le operazioni militari a Gaza

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Una decisione unanime presa dal Gabinetto di sicurezza israeliano ha mobilitato altri 16mila riservisti, con i quali è arrivato a 86mila il numero dei soldati richiamati da Israele per le operazioni militari su Gaza.

Gli uomini, ha detto la radio pubblica, continueranno a lavorare per neutralizzare i tunnel di Hamas. Il premier Benjamin Netanyahu ha chiarito questa mattina che il suo governo non accetterà nessuna tregua che non consenta ai militari di portare a termine il loro lavoro.

La distruzione dei tunnel illegali va avanti anche su un altro fronte, quello egiziano. Da mesi il presidente Abdel Fattah al-Sisi ha ordinato la distruzione delle infrastrutture del gruppo palestinese, che dalla cacciata di Mohammed Morsi non gode più del favore dell'amministrazione. A marzo Hamas è stata dichiarata fuori legge.

Oggi, secondo fonti del Pentagono sentite dalla Cnn, gli Stati Uniti hanno acconsentito a rifornire le forze militari israeliane di diversi tipi di munizioni, come richiesto dal governo. L'Onu ha accusato Washington di fornire "artiglieria pesante" e di avere speso "quasi un miliardo per creare una protezione contro i razzi a beneficio dei civili israeliani ma non di quelli palestinesi".

Nella notte nuovi razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza. Hamas aveva promesso di rispondere ad attacchi che hanno colpito un istituto gestito dall'Onu e un'area adibita a mercato, causando numerose vittime.

Secondo i servizi d'emergenza palestinesi 15 persone sono rimaste ferite questa mattina in una scuola dell'Onu, a causa di un raid scattato su una vicina moschea. Ieri almeno 20 persone sono rimaste uccise in un istituto gestito dall'Unrwa, un'agenzia delle Nazioni Unite, a Jabaliya. L'Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha condannato gli attacchi contro scuole, case ospedali e centri Onu, parlando di "un atto di deliberata violazione del diritto internazionale" e chiarendo che entrambe le parti hanno commesso violazioni.

Il bilancio delle vittime causate dalle operazioni militari - secondo il ministero della Salute di Gaza - è intanto salito a 1.359 palestinesi. Dalla parte israeliana sono morte 59 persone, tra queste tre civili.

Il palestinese Mahmoud Abbas ha lanciato un appello alle Nazioni Unite, parlando di Gaza come di una "zona disastrata".

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