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Istanbul, attacco alla sede della polizia. Uccisa una kamikaze

Altissima tensione a Istanbul. Due individui armati hanno attaccato in pieno giorno il quartier generale della polizia turca a Istanbul, ingaggiando una sparatoria. Uccisa una donna kamikaze

Istanbul, attacco alla sede della polizia. Uccisa una kamikaze

La Turchia non trova pace. Una donna kamikaze è stata uccisa dalla polizia mentre, insieme a un compagno, tentava di assaltare una sede della polizia di Istanbul. Le forze di sicurezza turca hanno sparato contro i due, uccidendo la donna. Nella sparatoria sono rimasti feriti due poliziotti. I due terroristi hanno aperto il fuoco contro i poliziotti di guardia all’ingresso della sede della polizia, nel distretto di Fatih. Gli agenti hanno risposto e ucciso la donna, che aveva con sé una bomba, come spiega il governatore di Istanbul Vasif Sahin. L’uomo che era con lei, e che ha tentato la fuga nonostante fosse rimasto ferito, è stato arrestato. I media turchi mostrano le immagini della donna senza vita, per strada, vicino alla sede della polizia. I fatti sono avvenuti in una delle principali strade della città, Vatan Street.

Ieri il tragico sequestro di ieri del procuratore Mehmet Selim Kiraz nel Palazzo di Giustizia di Caglayan, sul versante europeo del Bosforo, conclusosi con l’eliminazione dei due estremisti che lo avevano preso in ostaggio e con il ferimento a morte del magistrato.

Sono giorni di grandissima tensione in Turchia: dopo il black-out che martedì ha paralizzato metà del Paese e il sequestro di Kiraz, morto per le ferite riportate nel blitz della polizia che ha ucciso i due rapitori del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C, stamane un uomo armato ha fatto irruzione in una sede a Istanbul del partito Akp del presidente islamista Recep Tayyip Erdogan, ma è stato arrestato poco dopo dalle forze speciali. Intanto, le autorità hanno fermato 32 sospettati del Dhkp-C, 22 ad Antalia, nel sud, 5 a Eskisehir e altri 5 a Smirne, sequestrando anche documenti, registrazioni, magazine messi al bando e proiettili.

Il governo ha promesso di dare la caccia alle "forze oscure" che sono dietro al tragico sequestro del procuratore: il ministro della Giustizia turco, Kenan Ipek, ha definito l’irruzione di martedì nella procura di Istanbul "una minaccia per la nazione". Davanti alla bara del procuratore avvolta nella bandiera turca esposta nell’atrio del tribunale, Ipek ha assicurato che "lo Stato è abbastanza potente da rintracciare chi si cela dietro questi farabutti".

Da parte sua Erdogan, ha accorciato la visita in Romania per rientrare in anticipo ad Ankara.

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