Brexit

Il killer della Cox, dalle riviste pro apartheid al sostegno ai neonazi Usa

Il killer della Cox aveva problemi mentali

Il killer della Cox, dalle riviste pro apartheid al sostegno ai neonazi Usa

Thomas Mair, l'uomo indicato come il killer della deputata laburista Jo Cox, era un sostenitore di Alleanza Nazionale, la più importante organizzazione neonazista degli Stati Uniti. Lo afferma il Southern Poverty Law Centre, un'organizzazione di difesa dei diritti civili. La notizia è rilanciata dal quotidiano belga Le Soir. Secondo il Southern Poverty Law Center, Mair ha speso più di 500 euro per Alleanza Nazionale, un gruppo che chiede la creazione di una nazione interamente bianca e l'eliminazione del popolo ebraico.

Il ritratto che ne fanno i vicini è comunque quello di una persona tranquilla, solitaria e poco loquace. Da 40 anni Mair abitava nella stessa villetta, non aveva un lavoro fisso ma spesso sistemava i giardini del quartiere per piccole somme di denaro. "Quando la sera ci sediamo sul muretto dietro la sua casa – ha raccontato un ragazzo della zona ripreso dal Corriere – se facciamo troppo rumore ci sgrida, grida, ma in generale non è un uomo violento, assolutamente, anzi, l’impressione è che sia una persona che fa volontariato, che aiuta gli altri".

Mair in passato ha avuto problemi mentali ed è stato abbonato di S.A. Patriot, una rivista sudafricana pubblicata da The White Rhino Club, un gruppo estremista a favore dell’apartheid che si definisce "contario alle società multiculturali e all’espansione dell’Islam".

Inoltre, spuntano sospetti di un legame fra Tommy Mair e un gruppo suprematista bianco, visceralmente ostile all'Europa e simpatizzante del vecchio apartheid sudafricano. Ne scrive oggi l'Independent online.

Il gruppo in questione si chiama Springbok Club e Mair risulta citato nel database della rivista online che esso pubblica, la Springbok Cyber Newsletter, fin da 10 anni fa.

Commenti