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L'annuncio di Trump: "Da settembre nuovi dazi sulla Cina"

Il presidente americano ha annunciato su Twitter che da settembre gli Stati Uniti applicheranno tariffe del 10% su 300 miliardi di beni e prodotti provenienti dalla Cina

L'annuncio di Trump: "Da settembre nuovi dazi sulla Cina"

A partire da settembre gli Stati Uniti imporranno nuovi dazi sulle merci prodotte in Cina.

Ad annunciare la misura a sorpresa di Washington è stato Donald Trump, che su Twitter ha spiegato l'ennesima restrizione economica che il governo americano infliggerà a Pechino per contrastare lo strapotere del Dragone.

Gli Stati Uniti applicheranno una tariffa aggiuntiva del 10% sui rimanenti 300 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina; la misura si somma al precedente dazio del 25% su 250 miliardi di merci made in China.

Se la minaccia dovesse essere confermata, dal prossimo 1 settembre praticamente tutti i prodotti che gli Stati Uniti importeranno dalla Cina sarebbero sottoposti a dazi. Nonostante questo, Trump intende continuare a negoziare con il partner cinese per raggiungere un accordo commerciale.

I tweet del presidente statunitense sono arrivati al termine del dodicesimo round di negoziati, andato in scena a Shanghai il 30 e 31 luglio scorsi. La riunione è stata prolungata di un giorno rispetto alla tabella di marcia ma non è stato fatto nessun significativo processo.

La mossa di Trump

Il tycoon ha assicurato che la trattativa tra le parti proseguirà, come da accordi, ma ha anche accusato la Cina di non aver mantenuto due promesse: l'acquisto di prodotti agricoli americani e l'interruzione della vendita dell'oppioide Fentanyl.

"La Cina ha concordato di comprare prodotti agricoli dagli Stati Uniti in grande quantità ma non lo ha fatto - ha proseguito Trump, sempre su Twitter - "inoltre il mio amico presidente Xi ha detto che avrebbe fermato la vendita di Fentanyl agli Usa ma questo non è successo e molti americani continuano a morire".

Intanto, dopo l'annuncio di Trump, le quotazioni del petrolio sono affondate fino a toccare 54,90 dollari al barile, con perdite del 6%.

Doccia fredda anche per i mercati.

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