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Lasciò morire di sete una bimba: prima militante dell'Isis a processo

Jennifer si unì all'Isis nel 2015. Col marito schiavizzò due yazide: lasciarono morire di sete una bimba di 5 anni nel calore rovente

La miliziana dell'Isis Jennifer W. a processo a Monaco
La miliziana dell'Isis Jennifer W. a processo a Monaco

È il primo processo a un miliziano dello Stato islamico in Europa. A finire sul banco degli imputati è una tagliagole tedesca, Jennifer W., che si è unita al gruppo jihadista dell'Isis in Siria. Per aver lasciato morire di sete al sole una bimba yazida di cinque anni, dopo averla a lungo trattenuta in stato di schiavitù, sarà processata a Monaco di Baviera con l'accusa di crimine di guerra che potrebbe aprirle il carcere a vita.

Jennifer W. è considerata la prima persona al mondo a essere processata per crimini internazionali commessi da militanti dell'Isis contro membri della minoranza yazida. Qualora dovesse essere dichiarata colpevole di omicidio e, soprattutto, di omicidio come crimine di guerra, la 27enne potrebbe essere condannata all'ergastolo. Sul suo capo pendono anche altri capi di accusa come l'adesione a gruppo terroristico e le violazioni del Trattato sul controllo delle armi da guerra tedesco. Insieme al marito Taha Sabah Noori Al-J., "comprò" la piccola e la madre come "schiave" per farle lavorare in casa. Le due sono state tenute prigioniere nella Mossul occupata dai tagliagola dello Stato islamico nel 2015. "Dopo che la bimba si sentì male e bagnò il materasso - ha dichiarato l'accusa in Aula - il marito dell'accusata la incatenò all'esterno come punizione e la lasciò morire, in una morte di agonia per la sete nel calore rovente". "Jennifer W. - ha, poi, spiegato - glielo consentì e non fece nulla per salvare la bimba".

Il processo, le cui udienze proseguiranno sino al 30 settembre, si svolge tra pesanti misure di sicurezza. Nel team legale che assiste la madre della bambina ammazzata dall'Isis a Mossul, c'è anche Amal Alamuddin, moglie di George Clooney e avvocato famoso in tutto il mondo per il suo impegno a difendere i diritti umani. Sui media tedeschi sono già stati pubblicate le carte dell'inchiesta che fanno luce sulle continue violenze perpetrate da Taha Sabah Noori Al-J. e Jennifer W. alla bambina e alla madre.

I due erano soliti pestarle a sangue e, in un'occasione, la 27enne tedesca ha addirittura puntato una pistola alla testa della donna minacciandola di ammazzarla.

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