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L'attacco dei progressisti: "Il Papa non ha imparato la lezione"

Papa Bergoglio al centro di un "attacco" operato dai progressisti americani. L'oggetto è ancora il "caso Barros", sul quale il Papa ha chiesto "scusa"

L'attacco dei progressisti: "Il Papa non ha imparato la lezione"

Pedofilia e Chiesa: le parole sul "caso Barros" di Papa Francesco continuano a far discutere. Il vescovo della diocesi di Osorno, in Cile, di cui molti, tanto tra i fedeli quanto tra le istituzioni, chiedono la rimozione è stato in qualche modo difeso dal pontefice argentino, che ha specificato come, rispetto a questa vicenda, non esistano "evidenze" in grado di provare le eventuali responsabilità del presule. Ma le dichiarazioni del papa, rilasciate durante il complesso viaggio pastorale in Cile e Perù, non hanno convinto tutti. Specie all'interno dell'universo liberal stanunitense, lo stesso che in queste ore sta "attaccando" Bergoglio a mezzo stampa. Il National Catholic Reporter, che è la più conosciuta rivista progressista del cattolicesimo a stelle e strisce, è arrivato a scrivere che Papa Francesco ha "ingiustamente calunniato le vittime", con parole che sono state etichettate come "vergognose". "Evidentemente il papa non ha imparato la lezione", ha chiosato "l'editorial staff" del NCR. Sean O'Malley, il cardinale cappuccino, membro del C9 e vertice della pontificia commissione contro gli abusi ai danni di minori, aveva detto che le parole del papa avrebbero potuto rappresentare "fonte di dolore" per le vittime di pedofilia. Il giorno dopo Bergoglio aveva chiesto "scusa" chiarendo come il fraintendimento fosse nato a causa di un errore di traduzione della parola "prova".

Francesco, per il National Catholic Reporter, si è distinto per aver spesso rimproverato la "burocrazia vaticana" per i "pettegolezzi", per i "carrierismi" e per le "malattie" che la affliggono. "Nel 2014 - ha sottolineato la rivista cattolica - ha detto che uno di questi disturbi è la "pietrificazione mentale e spirituale" di coloro che "hanno un cuore di pietra e un torcicollo". "Francesco sarebbe dispiaciuto di apprendere che è così che molti descrivono le sue parole in Cile e sull'aereo papale?" - viene chiesto all'interno del articolo -. E ancora: "Quando si tratta di affrontare il clericalismo che è il fondamento dello scandalo degli abusi, il volto pietrificato del papa fa parte del problema. La domanda che dobbiamo porre è: perché Francesco non sta ascoltando?" - hanno chiosato i liberal stanutitensi. Parole pesanti che arriverebbero a far riflettere sull'ipotesi, come ha scritto Matteo Matzuzzi qui, che il papa argentino sia un "complice delle coperture".

"Le osservazioni del papa durante la notte di domenica hanno suscitato preoccupazioni che lui non comprende", aveva sottolineato, lo scorso martedì, Jason Horowitz, che è il vaticanista del New York Times, nell'evidenziare come i bergogliani abbiano timore che la presa di posizione del papa sul "caso Barros" "minacci di eroderne l’autorità morale e la popolarità globale". I progressisti d'America, insomma, questa settimana si sono scoperti particolarmente critici nei confronti dell'operato del pontefice. E le parole rilasciate durante il viaggio del papa in Cile e Perù, contrastate dalle dichiarazioni di O'Malley, che è considerato molto contiguo alle sfere dottrinali progressiste, ha evidentemente convinto i cattolici liberal del fatto che la "la difesa di Barros da parte di Francesco è solo l’ultima di una serie di dichiarazioni del suo pontificato che ha ferito i sopravvissuti e l’intero corpo della chiesa". Progressisti contro Bergoglio, insomma.

In uno scenario "politico", per usare un termine improprio, che appare divenire sempre più complesso e di difficile interpretazione.

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