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L'autore del discorso di Trump sull'Islam scrisse il "travel ban"

Considerato "anti-Islam", ma nel discorso non si parla di "terrorismo islamico"

L'autore del discorso di Trump sull'Islam scrisse il "travel ban"

A scrivere l'atteso discorso di Donald Trump sull'islam è stato l'autore del 'travel ban', cioè del decreto (poi bloccato dai tribunali) con cui Trump ha vietato l'ingresso negli Stati Uniti dei cittadini provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana.

Si tratta di Stephen Miller, al quale è stato affidato anche il compito di stendere il discorso che il tycoon dovrà pronunciare successivamente sul futuro della Nato. A riferirlo è la Cnn, che lo ha saputo da un funzionario della Casa Bianca, e sottolinea che sia i musulmani, sia la Nato, sono temi sui quali Miller si è già espresso in passato nel corso della sua carriera a Capitol Hill e alla Casa Bianca.

L'intervento sull'islam in realtà è frutto di un lavoro di squadra, ma Miller è lo speechwriter principale. Il discorso di Donald Trump è atteso come uno snodo fondamentale del primo viaggio all'estero del presidente degli Stati Uniti. Quando il magnate prenderà la parola alle 15.20 ora italiana davanti a una platea di circa 50 leader di Paesi arabi in Arabia Saudita, prima tappa del suo tour in Medioriente ed Europa, per lui sarà l'occasione per resettare i rapporti con il mondo islamico dopo avere ripetutamente attaccato i musulmani in campagna elettorale e dopo avere, appunto, provato anche a vietarne l'ingresso negli Stati Uniti.

La limatura dell'intervento si è protratta fino a tarda sera ieri, e in particolare pare che uno dei principali nodi da sciogliere fosse se utilizzare o meno l'espressione "terrorismo radicale islamico", sigillo utilizzato da Trump in campagna elettorale per indicare islamismo e jihadismo. Sembra che molti consulenti lo abbiano sconsigliato. E, nelle anticipazioni del discorso diffuse dalla Casa Bianca, effettivamente questa espressione non compare, ma si parla piuttosto di "crisi dell'estremismo islamista" e dei "gruppi islamisti che questa ispira". Tema centrale, comunque, la richiesta ai leader dei Paesi arabi di combattere contro l'estremismo e l'invito all'unità.

Trump descriverà la lotta contro il terrorismo non come uno scontro di civiltà, bensì come una lotta fra il bene e il male: "Questa è una battaglia fra barbari criminali che provano a distruggere la vita umana e persone per bene di tutte le religioni che provano a proteggerela", dirà il presidente Usa. E proseguirà: "Questo significa onestamente affrontare la crisi dell'estremismo islamista e i gruppi di terrore islamista che ispira. E questo significa opporsi insieme all'uccisione di musulmani innocenti, all'oppressione di donne, alla persecuzione di ebrei e al massacro di cristiani".

Miller, 31 anni, insieme al capo stratega di Trump Steve Bannon, è fra i membri dello staff presidenziale che hanno maggiormente fatto sentire la propria voce sul tema immigrazione. E, ricorda la Cnn, ha alle spalle una lunga storia di retorica anti-islam. Durante il periodo trascorso alla Duke University, in un articolo sul giornale della scuola scrisse che "i terroristi islamici...hanno dichiarato una condanna a morte per ogni uomo, donna e bambino che vive in questo Paese". Inoltre, scrive ancora la Cnn, quando era studente al college aveva lavorato per il Terrorism Awareness Project, fondato dal David Horowitz Freedom Center, che dalla ong Southern Poverty Law Center è considerato un gruppo d'odio anti-musulmano.

Prima di lavorare per Trump, era stato alto aiutante e speechwriter dell'allora senatore dell'Alabama Jeff Sessions, ora ministro della Giustizia dell'amministrazione Trump.

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