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Il leader neo-nazista inglese lascia partito perché "ebreo e gay"

Wilshaw si confessa a Channel 4. "Non ti accorgi di nulla finché non sei la vittima"

Il leader neo-nazista inglese lascia partito perché "ebreo e gay"

"E dunque a quel punto della sua vita lei era un nazista, con radici ebraiche e gay". "È una contraddizione, non è vero?". Questo è lo scambio più curioso nell'intervista a Kevin Wilshaw, nome di spicco del National Front negli anni Ottanta, mandata in onda dall'emittente britannica Channel 4 News.

Un colloquio in cui il nome di spicco del panorama neo-nazista inglese spiega il perché della sua rinuncia agli ideali di estrema destra che per anni ha professato, sulla scia di un padre con ideali di estrema destra, rivelando nel frattempo le sue origini e il suo orientamento sessuale.

Wilshaw, che fino a quest'anno era ancora attivi in gruppi che si richiamano esplicitamente al suprematismo bianco, ha ora consegnato alla stampa il perché del suo passato indietro e sconfessato il suo passato, sottolineando per esempio come "essere gay sia accettabile per la società ma non per quelle persone" e raccontando di come lui stesso sia stato "soggetto di abusi in uno o due casi" in cui compagni di partito avevano sospettato la sua omosessualità.

A Channel 4 News Wilshaw racconta anche delle sue origini ebraiche, ricordando come il nome da nubile della madre fosse Benjamin e di una militanza politica iniziata con il National Front, per poi confluire nel Bnp. "È tremendamente egoista da dire - aggiunge - ma ho visto persone abusate, persone insultate e a cui sputavano addosso.

Non ti rendi conti che ciò che stai facendo è sbagliato fino a che non diventi tu la vittima di tutto ciò".

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