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L'Egitto torna all'attacco: "Il caso Regeni sfruttato politicamente dall'Italia"

Gentiloni: "Non rinunciamo alla verità". Ma dal Cairo arriva un'altra doccia fredda

L'Egitto torna all'attacco: "Il caso Regeni sfruttato politicamente dall'Italia"

Il braccio di ferro è durissimo. Da una parte il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, a Hiroshima per la prima giornata del G7 degli Esteri, ribadisce che l'Italia pretende la verità sul brutale omicidio di Giulio Regeni. Ma dal Cairo arriva un pesantissimo schiaffo. In un intervento telefonico trasmesso oggi da una tv privata, il portavoce del ministero degli Esteri egiziano Ahmed Abou Zeid ha sostenuto che in Italia "alcuni dossier, come il caso Regeni, vengono sfruttati per questioni interne".

"Non c'è da parte nostra una rinuncia a chiedere che venga assicurata la verità, come è doveroso che sia - tuona Gentiloni - c'è la decisione, visto che il livello di collaborazione si è rivelato insufficiente, di prendere delle misure che diano questo segnale di insoddisfazione in modo proporzionato e senza scatenare guerre mondiali". Dopo il nulla di fatto delle indagini sulla morte di Regeni, l'ambasciatore in Egitto Maurizio Massari è stato richiamato in Italia. Nei prossimi giorni il governo Renzi valuterà altre misure da prendere. Per Gentiloni si tratta di "rispondere a esigenze che vengono non sono dalla famiglia Regeni, ma anche dal necessario rispetto per l'Italia e la nostra dignità". "Ho sentito parlare da parte del governo egiziano di politicizzazione della vicenda - ha detto ancora il ministro - è chiaro che la vicenda è sommamente politica, ma vorrei sottolineare il fatto che il governo ha fatto quello che aveva annunciato in Parlamento e, di fatto, prendendo atto delle decisioni della procura della Repubblica e dei nostri investigatori. Sarebbe stato curioso il contrario, visto che la procura del resto insiste, come è giusto insistere, e ha avanzato un'ulteriore richiesta di rogatoria".

Dall'Egitto, però, è arrivata l'ennesima doccia fredda. Il portavoce del governo ha accusato Matteo Renzi di essere "sotto grande pressione da parte dell'opposizione" e lo ha punzecchiato ricordandogli le dimissioni di Federica Guidi da ministro dello Sviluppo economico. "Si è dimessa sullo sfondo di accuse in un caso di corruzione - ha detto - in più ci sono appelli a ritirare la fiducia al governo italiano". "Il pericolo che avvertiamo - ha detto Abou Zeid - consiste nel tentativo di politicizzare questo dossier". Cosa che, ha detto ancora, "non è nell'interesse dell'inchiesta o delle relazioni di cooperazione tra l'Italia e l'Egitto" che "non si devono fermare a un rifiuto di una richiesta dell'Italia che in effetti è incostituzionale e contraria al principio della libertà personale".

Il riferimento implicito è alla consegna dei tabulati delle utenze telefoniche agganciate alle celle del Cairo vicine ai luoghi di scomparsa di Regeni e del ritrovamento del corpo martoriato.

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