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L'Europa travolta dai migranti: anche l'Austria alza un muro

Europa sempre più al collasso: Bruxelles è incapace di far fronte alla crisi. Dalla Siria in arrivo oltre 100mila immigrati. La Slovenia chiede l'intervento dell'esercito. E l'Austria alza una "barriera tecnica" per frenare l'invasione

L'Europa travolta dai migranti: anche l'Austria alza un muro

L'emergenza immigrazione, la paralisi dei governi dell'Unione europea, la sottintesa preoccupazione per la svolta euroscettica in Polonia. Insomma, nei palazzi di Bruxelles è scattato l'allarme rosso. E, due giorni dopo l’irrituale minivertice di domenica scorsa convocato da Jean-Claude Juncker a Bruxelles, l'Austria fa sapere che erigerà una barriera lungo il confine con la Slovenia, dove negli ultimi giorni sono arrivati oltre 84mila clandestini.

È stato con toni apocalittici che ieri il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha aperto il dibattito davanti alla plenaria sull’ emergenza dei rifugiati e dell’immigrazione. L’ex premier polacco ha aggiunto anche l’allarme per "una nuova ondata" che potrebbe portare in Europa altri centomila disperati in fuga dai bombardamenti russi in Siria e dall’offensiva di Bashar al Assad su Aleppo. Toni cupi usati anche da Martin Schulz, che ha affermato di essere uscito "uscito molto preoccupato" dal vertice di domenica, svoltosi "in un clima spettrale" e dal quale "è emerso in modo brutale il carattere allarmante della situazione di decine di migliaia di migranti sulla rotta balcanica". Se da una parte Juncker ha aperto alla flessibilità del Patto di stabilità per le spese aggiuntive dei governi, purché dimostrate, dall’altra li ha martellati. Dopo aver approvato nei summit il piano per ridistribuire 160mila richiedenti asilo, solo nove paesi hanno dato finora disponibilità per accogliere appena 700 rifugiati da ricollocare da Italia e Grecia. Perché, al di là delle chiacchiere, i grigi burocrati di Bruxelles non sanno cosa fare.

Di ora in ora la situazione si sta facendo sempre più esplosiva. La Slovenia sta addirittura valutando la possibilità di invocare la clausola 222 del Trattato sul funzionamento dell’Ue per richiedere formalmente l'aiuto militare europeo. "La situazione è molto grave - mette in chiaro il premier sloveno Miro Cerar - mi aspetto un piano d'azione concreto altrimenti sarà l'inizio della fine dell'Unione europea come tale". La Germania e altri dieci Paesi europei rinforzeranno l'apparato di ordine pubblico della Slovenia con 400 poliziotti. Una misura inutile se si considera che, solo negli ultimi dieci giorni, sono arrivati almeno 84mila immigrati. Un fiume in piena che punta al cuore dell'Europa. Tanto che l'Austria ha deciso di alzare una barriera al confine sloveno per gestire meglio il flusso di migliaia di migranti che ogni giorno arrivano nel Paese. Il ministro dell'Interno austriaca Johanna Mikl-Leitner ha parlato di "una barriera tecnica" evitando accuratamente di usare la parola "muro" che avrebbe evocato quello del premier ungherese Viktor Orbàn. Ma il risultato è lo stesso.

Col rischio che il muro austriaco non faccia altro che incanaliare decine di migliaia di disperati in Italia.

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