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La spia d'Israele Pollard rilasciata dopo 30 anni in prigione in America

L'ex analista della marina in libertà vigilata. Netanyahu: "Questo Shabbat gli porti la pace"

La spia d'Israele Pollard rilasciata dopo 30 anni in prigione in America

Dopo trent'anni trascorsi in carcere, gli Stati Uniti hanno deciso oggi di lasciare andare Jonathan Pollard, un cittadino americano accusato di spiare per Israele negli Stati Uniti. Analista per l'intelligence della Marina, Pollard fece trapelare documenti classificati. Condannato all'ergastolo, è stato rilasciato oggi.

Pollard vivrà in regime di libertà vigilata. Per questo non potrà lasciare gli Stati Uniti per cinque anni, come avrebbe voluto, né tantomeno raggiungere la moglie Esther in Israele, una questione su cui si era espresso anche il primo ministro Benjamin Netanyahu durante un incontro con Barack Obama questo mese.

Non è servita allo scopo neppure la richiesta fatta da due membri democratici del Congresso che - ricorda il New York Times - avevano sottolineato che in passato a una spia per conto di Cuba era stato concesso di rinunciare alla cittadinanza americana e spostarsi nell'isola castrista.

Gli avvocati che stanno seguendo il caso di Pollard hanno già annunciato un appello sulle condizioni di libertà vigilata. Sostengono, scrive il sito Ynet, che misure come il localizzatore Gps alla caviglia e il monitoraggio del suo computer (e di quello di che decisse di dargli un lavoro), siano illegali e impossibili da rispettare.

"Jonathan sarà finalmente riunito alla sua famiglia - ha commentato il premier Netanyahu, ricordando di avere sollevato più volte la questione con i partner statunitensi - Gli auguro che questo Shabbat possa portargli gioia e quiete".

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