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Libia, ex premier rapito per alcune ore. Parigi chiude l'ambasciata

La Francia ha scelto di sospendere l'attività diplomatica. La Tunisia preoccupata da un esodo di massa pronta a chiudere i confini

Deposito di carburante in fiamme a Tripoli
Deposito di carburante in fiamme a Tripoli

Non solo l'evacuazione dei cittadini via mare, ma anche la chiusura della rappresentanza diplomatica. La Francia ha scelto di seguire la strada già presa dagli Stati Uniti e chiudere la propria ambasciata in Libia, in considerazione di una crisi che si fa sempre più acuta e ha convinto numerosi Paesi a misure straordinarie per garantire la sicurezza degli stranieri.

Quaranta cittadini francesi e sette britannici hanno lasciato oggi la Libia a bordo di una nave, seguendo il piano già elaborato nei giorni scorsi da Parigi. Come loro avevano fatto un centinaio di italiani, che sono stati scortati fino al confine con la Tunisia via terra. Impossibile lasciare il Paese in aereo da Tripoli, da quando violenti scontri tra milizie rivali hanno coinvolto la zona dell'aeroporto.

Ancora aperta l'ambasciata italiana, per rispondere alle possibili esigenze di concittadini che ancora si trovassero nel Paese. Una scelta simile per l'Egitto, che ha deciso di raddoppiare il proprio personale presente sul confine tra Tunisia e Libia per agevolare le operazioni di quanti sono in partenza.

La difficile situazione dei vicini di casa preoccupa le autorità tunisine, che temono un esodo di massa. Il ministro degli Esteri, Mongi Hamdi, ha chiarito che non permetterà il ripetersi di uno scenario simile a quello che si verificò nel 2011. "Nel caso di un deterioramento della situazione - ha detto - le frontiere saranno chiuse".

I combattimenti che da giorni continuano a Tripoli hanno provocato nei giorni scorsi l'incendio di un grande deposito di carburante, colpito durante un attacco all'aeroporto. Milioni di litri di idrocarburi sono andati in fumo, mentre i vigili del fuoco faticavano a domare un rogo che rischiava di portare a esplosioni che potevano coinvolgere un'area di diversi chilometri.

Uno dei molti gruppi armati che si combattono nella città libica ha preso in ostaggio per alcune ore l'ex primo ministro Mustapha Abu Shagur.

Sequestrato ieri sera nella sua casa da Tripoli, è stato poi rilasciato in buone condizioni.

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