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Licenziamento cappellano, guerra di religione al Congresso Usa

Lo speaker della Camera, Paul Ryan, ha fatto marcia indietro sulla decisione di licenziare il cappellano della Camera, il cattolico Patrick Conroy, vicenda diventata un imbarazzante caso politico

Licenziamento cappellano, guerra di religione al Congresso Usa

Negli Stati Uniti c'è un singolare episodio che fa tornare alla mente le guerre di religione. Vediamo di cosa si tratta: lo speaker della Camera, il repubblicano Paul Ryan, ha chiesto al cappellano dell'assemblea da lui diretta di dimettersi. Il prete, il gesuita Patrick Conroy, ha accettato e si è fatto da parte, poi però ci ha ripensato ed ha chiesto di continuare a seguire spiritualmente i parlamentari fino alla fine del suo mandato, quest'anno.

Ovviamente sono scoppiate le polemiche, e non poteva essere altrimenti. Molti rimproverano a Ryan di aver ceduto alle pressioni della destra evangelica, pur essendo un fervente cattolico. Lo speaker, infatti, aveva sottolineato l’importanza dell’alternanza, permettendo alla Camera di avere un cappellano non cattolico dopo diversi anni.

Ulteriore benzina sul fuoco l'ha gettata il deputato repubblicano della Carolina del Nord, Mark Walker, pastore battista, che ha sottolineato l’importanza di avere un cappellano con moglie e figli (dunque protestante), in grado quindi di capire meglio i bisogni dei membri della Camera.

Tra i difensori del cappellano cattolico c’è anche chi sospetta che la decisione di Ryan sia stata dettata anche da aklcune preghiere fatte in aula dal prete, giudicate troppo orientate a sinistra. La leader della minoranza democratica alla Camera, Nancy Pelosi, anche lei cattolica, si è detta contraria alle dimissioni.

Ryan fa sapere che la prossima settimana incontrerà il cappellano.

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