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Una lunga guerra in Europa: così l'Isis vuole conquistarci

Nuove minacce dello Stato Islamico contro la Francia di Hollande e i suoi alleati. "I vostri bombardamenti sono stati un fallimento, non ci fermerete. Per voi sarà una lunga guerra".

Una lunga guerra in Europa: così l'Isis vuole conquistarci

Gli attacchi di venerdì 13 novembre hanno inferto un duro colpo alla Francia e hanno trasmesso un'inquietante messaggio all'intera Europa. Sono 130 le vittime delle armi jihadiste a Parigi. Non solo francesi, ma anche persone provenienti da ben 14 Paesi diversi (Algeria, Belgio, Gran Bretagna, Cile, Germania, Italia, Messico, Marocco, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Tunisia, Usa) compresa l'italiana Valeria Solesin.

La Francia si è mobilitata all'istante. Già da domenica ha concretizzato alcuni attacchi alla capitale dello Stato Islamico, Raqqa. Gli obiettivi primari da colpire sono le infrastrutture operative dei terroristi, e i siti individuati nelle precedenti missioni di ricognizioni francesi. Sono entrati in azione 12 aerei, di cui 10 sono caccia da combattimento; sganciate 20 bombe su target strategici: posti di comando, centri di reclutamento, depositi di armerie e munizioni, campi di addestramento. I raid della Force Chammal sono andati a segno, resta da valutare i danni sul campo che non sono ancora chiari.

L'Isis non si è fatta attendere. In un video, Il fallimento dei bombardamenti francesi, un combattente della bandiere nera evidenziata come l'attacco compiuto dalle forze aeree di Francia sia stato un fallimento. L'uomo a volto coperto,spiega che i bombardamenti hanno solo spaventato famiglie e bambini ma non hanno scalfitto le fila dello Califfato, anzi, "Ci hanno rafforzato". Inoltre, aggiunge che la Francia potrà bombardare tutti i giorni ma questo non fermerà l'avanzata delle bandiere nere. Un altro jihadista in video sostiene che grazie a Daesh i musulmani ora sono rispettati. Le immagini continuano a scorrere e mostrano i danni subiti dalle abitazioni e ai palazzi e poi ancora minacce a Hollande e ai suoi alleati. La Francia appare ancora come il nemico principale da abbattere. La lingua francese continua a scorrere sulla bocca dei jihadisti, non vogliono che i loro messaggi vengano tradotti male, la comunicazione deve arrivare integra, pulita, alle orecchie del popolo bleu.

Il senso di ogni messaggio è sempre lo stesso, non si fermeranno di fronte a nulla. Un significato che si ripete colonna sonora che scelgono nei loro video di minacce. Una canzone, anche'essa, in lingua francese. Una marcia d'odio che recita: "Vai avanti sempre, non indietreggiare, l'incontro con il potente sarà bellissimo. Taglia la testa dei traditori, sgozza la testa di quelli che si oppongono alla sharia". E ancora, "Non capitolare mai, devi avere la forza del leone, sei un guerriero invincibile. Vai avanti verso la felicità".

In un secondo video, La Francia in ginocchio, un terrorista armato di fucile e a volto scoperto, si rivolge ai francesi. Vuole far aprire gli occhi al popolo di Francia. "Il vostro presidente ha cominciato una guerra che sarà dura e lunga per voi". Sottolinea che quella del 13 novembre non sarà l'ultima operazione che faranno. Ne verranno altre.

E spiega l'incapacità delle autorità francesi di fare la guerra, di venire sul terreno di Daesh a scovarli.

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