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"L'islam moderato ​isoli gli estremisti"

Intervista a Sheikh Mohammad Nokkari, religioso sunnita, giudice e professore di diritto all'Università di Saint Joseph a Beirut e all'Università di Strasburgo in Francia ed ex direttore generale di Dar El Fatwa, principale organismo della direzione degli affari sunniti in Libano

"L'islam moderato ​isoli gli estremisti"

Questa intervista nasce dall'incontro a Beirtut con Sheikh Mohammad Nokkari, religioso sunnita, giudice e professore di diritto all'Università di Saint Joseph a Beirut e all'Università di Strasburgo in Francia ed ex direttore generale di Dar El Fatwa, principale organismo della direzione degli affari sunniti in Libano. Nokkari è stato uno dei maggiori fautori del dialogo tra sunniti e cristiani ed è anche stato uno dei promotori dell'idea rendere la festa islamico-cristiana dell'Annunciazione del 25 marzo festa nazionale libanese.

Esiste un problema d'interpretazione del Corano nel mondo islamico?

L'interpretazione del Corano è aperta, non è chiusa. Chiunque conosca la lingua araba e la religione può interpretare il Corano. Per esempio un religioso egiziano molto colto parla della creazione dell'uomo come più vicina all'idea di Darwin di evoluzione che alla creazione dell'uomo tradizionale. Io la penso come lui. Non esiste una classe infallibile di religiosi. L'Islam e' più simile al protestantesimo che al cattolicesimo. Il Corano e' diviso in versetti del periodo meccano e medinese , una tesi oggi prevalente sostiene che quelli meccani siano abrogati. Ma non è così, non ci sono passi del Corano che vengono abrogati e altri che rimangono validi. Bisogna avere una visione unitaria. I versetti meccani sono molto aperti liberali, quelli medinesi sono più rigidi e meno tolleranti . I primi erano buoni per la Mecca i secondi per Medina. Questi ultimi servivano per fare fronte alla guerra dichiarata dai meccani contro Maometto quando si rifugiò a Medina. Quindi era normale che quei versetti parlassero di guerra. Quelli meccani non parlano di guerra perché non c'era guerra in quel periodo. Quindi vanno visti nella loro totalità non come fa Daesh che cita solo i versetti medinesi e si dimentica di quelli meccani. Ma oggi nessuno ha dichiarato guerra contro i musulmani, quindi quei versetti non possono essere utilizzati per analogia. Oggi bisogna rispettare la comunità internazionale. La religione non può fare una guerra contro tutti. Tutti i gruppi wahabiti o estremisti devono sapere che l'Islam e' tollerante e che questa e' la regola generale, mentre l'Islam che va in guerra per difesa e' l'eccezione. La norma è la pace con i cristiani , ebrei e con tutte le persone.

Attualmente vi è un conflitto tra musulmani ?

Già molto presto nell'Islam è nato un gruppo dissidente, i Kharigiti, che è diventato estremista e pensava che fosse lecito uccidere i musulmani che secondo loro sbagliavano. Furono loro che uccisero Ali, il quarto Imam. Erano degli eretici che uccidevano i veri islamici che a quel tempo erano liberali. > Questo movimenti estremista che combatteva le gerarchie islamiche fu da subito isolato. Un altro esempio di movimenti estremisti musulmani nell'antichità erano gli Assassini, da cui deriva ancora oggi la parola che si utilizza per indicare chi uccide una persona. Questi usavano gli stessi metodi che utilizza Daesh. Insegnavano ai ragazzini a uccidere i nemici e poi suicidarsi per andare in paradiso. Uccisero tante personalità islamiche molto importanti. Il terzo gruppo, che è più moderno, sono i Wahabiti. Nati tre secoli fa, al contrario di quello che sostengono, non sono sunniti, ma sono un movimento a parte e sono figli dell'ideologia kharigita. Grazie all'unione con la casa saudita e alle ricchezze del petrolio, hanno finanziato scuole in mezzo mondo che propagandano un Islam completamente illiberale. L'Occidente non ha fatto altro che appoggiarli economicamente e proteggerli militarmente. Il mondo islamico moderato e'stato indebolito e soffocato nel nome di pessime alleanze. Furono gli inglesi che favorirono in tutti i modi i wahabiti dopo la prima guerra mondiale, che poi sono diventati i migliori amici degli americani.

Come fare a riformare le credenze di milioni di persone nate e cresciute in paesi poveri che hanno ricevuto l'istruzione gratuita wahabita finanziata con i petrodollari sauditi ? Ci sono islamici o stati che hanno la forza per iniziare questo lungo percorso ?

Oggi ci sono molte forze nel mondo islamico che hanno ben chiaro che il problema sono i wahabiti. Laddove ci sono i wahabiti si concentra la maggiore intolleranza. Anche la dottrina della Velayat e Faqih, sciita e di ispirazione Khomeinista, corre questo rischio di intolleranza, magari più dissimulata grazie all'utilizzo di un sapiente doppio linguaggio. Pratica meno diffusa tra gli estremisti sunniti. i problemi tra i sunniti e gli sciiti sono stati creati, negli ultimi anni, dallo scontro tra il governo saudita che esporta il wahabitismo tra i sunniti, e i movimenti iraniani che predicano l'espansione tra gli sciiti della Velayat e Faqih Khomeinista.

Molti mediorientali diventano agnostici perché non ne possono più del fondamentalismo?

Bisogna combattere l'estremismo perché sta aumentando molto il numero di borghesi che non ne vogliono più sentire parlare di religione. L'Islam poi storicamente è sempre stato più un credo d'opposizione e che di potere. I fondatori delle scuole giurisprudenziali, fondamentali nella religione musulmana, sono finiti tutti in prigione e torturati. La maggioranza comunque degli islamici cerca ancora una religione rispettosa e aperta. L'occidente dovrebbe imparare a conoscere questi gruppi e aiutarli. Per fortuna ultimamente i governi del Qatar e anche dell'Arabia Saudita cominciano a limitare questi gruppi wahabiti, che spesso, più che dal governo, sono finanziati dai miliardari di quei paesi.

Quale potrebbe essere per lei un giusto compromesso nel conflitto tra palestinesi e israeliani?

Bisogna iniziare a non confondere gli ebrei con i sionisti, e a fare differenza tra gli israeliani e il governo. Io penso che il governo israeliano oggi sia diventato razzista e che oramai l'unica soluzione sia uno stato multiconfessionale in cui lo stato sia unico e laico, e dove le comunità religiose, cristiane, ebraiche e musulmane gestiscano i loro affari religiosi

Si parla sempre in Medio Oriente di libertà dei religiosi, ma poco di libertà per gli atei e agnostici. Cosa ne pensa?

Che non si può obbligarli a credere in Dio o in una specifica religione, quindi che gli atei o gli agnostici devono essere liberi di avere gli stessi diritti di qualunque altro cittadino. Non è la religione che crea la cittadinanza.

In Libano esistono solamente i matrimoni religiosi, ci si può sposare solamente aderendo ad una fede.

Io ho proposto che si creino dei tribunali di stato, al posto di quelli religiosi. Dentro questi tribunali ci dovrebbero essere dei giudici di stato e dei giudici per le differenti religioni. Ognuno, con queste norme, sceglierebbe il suo giudice e seguirebbe le regole previste dalla propria scelta iniziale. Bisognerebbe inoltre avere un libro di famiglia con scritto il contratto di matrimonio scelto e pattuire prima anche le regole in caso di divorzio per l'affido dei figli e per il patrimonio.

Com'è oggi la situazione in Libano?

Temo di essere pessimista. Ogni comunità confessionale cerca un protettore straniero invece di vivere da libanesi.

Inoltre i libanesi della diaspora sono poco coinvolti, mentre loro sono una delle risorse più grandi che abbiamo.

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