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L'Olanda aumenta le proprie quote in Air France. Ira di Parigi

L'operazione finanziaria diretta a "ridare centralità" agli interessi del Regno all'interno del consiglio di amministrazione della compagnia aerea ha avuto, in base ai dati forniti dall'esecutivo Rutte, un costo pari a 680 milioni di euro

L'Olanda aumenta le proprie quote in Air France. Ira di Parigi

Il governo dei Paesi Bassi ha in questi giorni deciso di acquisire nuove quote del capitale della compagnia aerea Air France-KLM.

L'Aia ha deciso di passare dal 6% al 18,7% della proprietà del gruppo franco-olandese e ha giustificato tale acquisto di nuove azioni appellandosi all'esigenza di "contenere l'influenza di Parigi". Finora, ad avviso del governo dei Paesi Bassi, le autorità transalpine, detentrici del 14,3% della proprietà di Air France-KLM, avrebbero imposto ai vertici aziendali una strategia "dannosa per gli interessi dell'Olanda".

L'esecutivo dell'Aia, guidato dal primo ministro Mark Rutte, ha infatti accusato l'Eliseo di avere ripetutamente sollecitato i manager della società a "penalizzare le infrastrutture e i lavoratori dei Paesi Bassi". Tra le iniziative promosse ultimamente da Macron e bollate da Rutte come "pericolose per l'economia dell'Olanda" vi sarebbe, soprattutto, il piano per un progressivo "depotenziamento" dell'aeroporto Schiphol di Amsterdam, piano che si risolverebbe "a tutto vantaggio" dello scalo parigino Charles de Gaulle.

L'operazione finanziaria diretta a "ridare centralità" agli interessi del Regno all'interno del consiglio di amministrazione della compagnia aerea ha avuto, in base ai dati forniti dall'esecutivo Rutte, un costo pari a 680 milioni di euro. Il ministro delle Finanze dei Paesi Bassi, Wopke Hoekstra, ha quindi presentato l'aumento del capitale azionario di Air France-KLM detenuto dall'Olanda come una "misura necessaria" a ripristinare, nella compagine azionaria, la "parità di diritti" tra L'Aia e Parigi.

Al contrario, l'Eliseo ha bollato l'acquisto di nuove azioni del gruppo da parte del governo Rutte come un "atto ostile". Il ministro dell'Economia transalpino, Bruno Le Maire, ha infatti paragonato l'operazione finanziaria promossa dalle autorità olandesi a una "guerra lampo" diretta contro "l'interesse nazionale francese e l'autonomia decisionale della dirigenza aziendale".

Anche il presidente Macron ha usato parole dure all'indirizzo dei Paesi Bassi e ha poi esternato la propria "profonda costernazione" per l'"aggressività" dimostrata in questi giorni dall'esecutivo del Regno.

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