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Lubitz ricoverato il 10 marzo: "Non in cura per depressione"

Di cosa soffriva il co-pilota dell'Airbus? Perché ha volato anche se in malattia? Cosa nascondono le cartelle cliniche dell'ospedale?

Lubitz ricoverato il 10 marzo: "Non in cura per depressione"

Il giorno dello schianto dell'Airbus A320 della Germanwings sulle Alpi Francesi, il copilota Andreas Lubitz non avrebbe dovuto volare. Avrebbe dovuto essere in congedo per malattia, ma aveva nascosto a colleghi e datori di lavoro la sua condizione. Non solo. Tra febbraio e marzo sarebbe stato ricoverato almeno un paio di volte. La struttura sanitaria ha fatto sapere che "non era in cura per depressione", ma si era sottoposto a "una valutazione diagnostica". L’ultima visita risale al 10 marzo.

All'indomani della perquisizioni nelle due case del giovane, quella dei genitori a Montabaur, un’elegante cittadina a nord di Francoforte, e l'appartamento all’ultimo piano di una palazzina residenziale a Dusseldorf, gli inquirenti hanno rivelato di aver trovato "stracciati alcuni certificati di malattia molto recenti che dicono che non doveva lavorare, anche lo stesso giorno dell’incidente". Nelle case sono stati trovati anche documenti che dimostrano che il giovane era in terapia. Non è stato trovato invece alcun biglietto di addio né "indizi che facciano pensare a motivazioni politico-religiose".

Dal passato e dalla vita personale del 27enne copilota suicida continuano quindi a emergere dettagli che delineano una personalità molto complessa. Già si sapeva che sei anni fa, nel 2009, aveva avuto "un grave episodio depressivo": era stato era stato sei mesi in terapia psichiatrica prima di completare la sua formazione da pilota. L’episodio era rimasto agli atti, nella documentazione relativa al giovane, in mano al dipartimento del traffico aereo tedesco sotto il codice SIC, che indica la necessità che l’interessato sia sottoposto a "controlli medici regolari".

I procuratori di Dusseldorf non hanno chiarito che tipo di problemi impedissero al giovane di lavorare né tantomeno hanno fatto alcun riferimento a una possibile malattia mentale. Ma dalle notizie raccolte dalla stampa tedesca, emerge sempre più la figura di un giovane amabile, ma con una passione quasi maniacale del volo (la casa era tappezzata di foto di aerei e materiale Lufthansa) e una storia di depressione, in terapia psicologica.

Uno stato mentale forse peggiorato, secondo notizie non confermate, dalla rottura del legame con la fidanzata con cui avrebbe dovuto sposarsi il prossimo anno.

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