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L'ultimo prodotto della globalizzazione? La carne finta

Negli Stati Uniti, più precisamente a St. Louis, la catena di fast food Burger King ha lanciato l'"impossible burger", un hamburger a base di carne finta che avrebbe in tutto e per tutto il gusto di quella vera. Ma in realtà è un derivato del grano

L'ultimo prodotto della globalizzazione? La carne finta

Burger King, una delle catene di fast food più famose al mondo, ha lanciato negli Stati Uniti d'America un nuovo hamburger che promette di essere rivoluzionario, dato che contiene il 90% in meno di colesterolo e il 15% in meno di grassi. Una pacchia per gli americani, noti per la loro dipendenza dalla carne di manzo grigliata che, ormai, hanno esportato in tutto il mondo. Ma c'è un piccolo grande problema. L'impossible burger - questo il nome dell'ultimo ritrovato alimentare che si può ordinare al Burger King - è fatto di carne finta, realizzata in laboratorio a partire dal grano. Un burger vegetale che sarà pure buono ma lascia qualche dubbio, all'etica e al palato.

Dal canto suo Burger King ci crede molto. Al punto da renderlo disponibile nei suoi 49 fast food di St. Louis, con l'obiettivo di portarlo presto negli altri 7200 punti vendita della catena sparsi su tutto il territorio americano. Ecco perché - se l'operazione dovesse funzionare - la carne finta inventata da Impossibile Foods potrebbe arrivare ovunque, anche in Europa.

Una domanda sorge spontanea: per quale motivo Burger King dovrebbe sostituire la carne vera con quella finta? Il motivo è presto detto. Gli allevamenti intensivi di mucche comportano l'immissione in atmosfera di enormi quantità di anidride carbonica che accelerebbero il surriscaldamento climatico. Sostituire la carne bovina con quella di laboratorio permetterebbe anche, come scritto qui, di tagliare dell'80% il consumo d'acqua.

Ma quali sono gli ingredienti che renderebbero l'impossible burger uguale in tutto e per tutto a quello vero? Il contenuto del panino, brevettato dalla Impossible Foods, è il seguente: grano, olio di cocco, patate e il cosiddetto eme, composto organico che contiene ferro e che serve a replicare il sangue dell’animale. Come racconta il

html" data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener">New York Times, nessuno tra impiegati e clienti di Burger King si sarebbe accorto della differenza tra prima e dopo. Sarà vero?

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