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"L'università della jihad" di Isis sviluppa dei missili terra-aria

A Raqqa i ricercatori militari dello Stato islamico sviluppano tecnologie sempre più avanzate per gli attentati terroristici. Oltre ai missili terra-aria ci sono anche le autobombe senza pilota

Ricercatori militari dell'Isis realizzano le batterie per un missile terra-aria (foto da Sky News)
Ricercatori militari dell'Isis realizzano le batterie per un missile terra-aria (foto da Sky News)

Le forze dello Stato Islamico avrebbero sviluppato la tecnologia necessaria ad utilizzare missili terra-aria con cui colpire aerei in volo.

La rivelazione arriva da Sky News, che spiega come scienziati ed esperti di armamenti del sedicente Califfato avrebbero sviluppato sistemi d'arma in grado di colpire anche aerei civili e non solo militari. Nella cosiddetta "università della jihad" di Raqqa è stato girato un video in esclusiva per l'emittente anglosassone.

I jihadisti dello Stato Islamico avrebbero recuperato numerosi missili ormai considerati obsoleti dagli Stati occidentali ma - evidentemente - ancora utilizzabili. Quello che mancava, fino ad oggi, erano appunto le batterie termiche necessarie a riportarli in funzione.

Ora, spiega il quotidiano londinese The Daily Telegraph, la minaccia è doppia: da un lato aumenta il pericolo di attacchi terroristici contro gli aerei di linea e civili; dall'altro lo sviluppo dei missili terra-aria potrebbe arginare l'offensiva aerea della Coalizione che nelle ultime settimane ha saputo cogliere qualche successo - sia pure contenuto - nella lotta contro lo Stato islamico. Certo, le moderne tecnologie montate sui caccia e sui bombardieri attualmente operativi nei cieli siriani ed iracheni dovrebbero, si spera, contrastare con efficacia i missili obsoleti che sarebbero nelle mani dei tagliagole dell'Isis.

Altre tecnologie militari del Califfato, come le celebri autobombe senza pilota, sono oggetto di studio da parte dei servizi di intelligence di mezzo mondo. Sky News, tra l'altro, è entrata in possesso di oltre otto ore di filmati recuperate dal Free Syrian Army nella cattura di un istruttore militare dell'Isis.

Il materiale video, che non è ancora stato editato, è stato definito dai servizi di sicurezza britannici come una vera e propria "miniera d'oro" per quello che riguarda il contrasto al terrore.

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