Mondo

L'uomo di Trump all'Ambiente: "Cambiamento climatico? L'uomo non c'entra"

Secondo il capo dell'Agenzia per la protezione dell'Ambiente (Epa), Scott Pruitt, l'attività umana non sarebbe alla base del riscaldamento globale. Ed è scontro con gli ambientalisti

L'uomo di Trump all'Ambiente: "Cambiamento climatico? L'uomo non c'entra"

“L’attività umana” non è “la causa primaria del riscaldamento globale”. Lo ha detto ieri, intervenendo ad un talk show dell’emittente televisiva americana Cnbc, il nuovo capo dell'Agenzia per la protezione dell'Ambiente (Epa), Scott Pruitt.

L’uomo nominato da Trump a capo dell’Ambiente, inverte, quindi, la rotta tenuta finora dall’amministrazione Obama e mette in discussione l’idea che l’attività umana influisca sui cambiamenti climatici. Concetto alla base degli accordi di Parigi sul clima e ribadito sul sito internet della stessa agenzia, che nella sezione dedicata ai cambiamenti climatici giudica "estremamente probabile che le attività umane siano la causa dominante" dei mutamenti del clima.

"Penso sia molto difficile misurare l'impatto dell'attività umana sul clima e che vi sia enorme disaccordo sul grado di questo impatto, non sono d'accordo che sia una causa primaria del riscaldamento del clima a cui stiamo assistendo", ha detto, invece, Scott Pruitt, suscitando l’indignazione degli ambientalisti. Compreso il Washington Post che ha definito "incredibili" le sue parole. Pruitt però, tira dritto. “È necessario portare avanti il dibattito e lo studio dei dati analitici", ha affermato il numero uno dell’Epa alla trasmissione Squawk Box, durante la quale ha pure denunciato l’accordo di Parigi sul clima del 2015, che Obama ratificò senza passare per l’approvazione del Senato, bollandolo come un “cattivo accordo”.

Giudicate controverse da studiosi e ambientalisti, le parole di Pruitt, tuttavia, non rappresentano una novità rispetto allo scetticismo sul tema del riscaldamento globale, mai nascosto finora sia dal nuovo capo dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, che in passato attaccò più volte l’operato della stessa agenzia, sia dallo stesso presidente Trump, che in più di un’occasione ha definito quella del “global warming” una “balla”, “inventata dai cinesi per danneggiare le produzioni americane”.

Le parole di Pruitt ora preoccupano molti americani. Secondo la stampa statunitense, infatti, per sostenere l’aumento del 10% della spesa militare, la Casa Bianca avrebbe deciso, di tagliare di circa due miliardi proprio il budget della Environmental Protection Agency, chiudendo fino a 38 programmi dell’agenzia. E ora, il timore degli ambientalisti è che Trump possa andare avanti ulteriormente decidendo di cancellare anche il Clean Power Plan che, annunciato da Obama nell’agosto del 2015, ha introdotto nuovi standard per gli impianti di energia elettrica americani, volti a ridurre l’inquinamento e le emissioni di anidride carbonica. Tra gli obiettivi del Clean Power Plan di Obama, c'era anche quello di “mostrare al mondo che gli Stati Uniti sono impegnati nel guidare gli sforzi globali per affrontare i cambiamenti climatici”.

Ma ora la Casa Bianca sembra voler rimettere in discussione questo ruolo.

Commenti