Mondo

L'urlo di dolore del Papa: "Il mondo odia i cristiani"

I martiri di oggi sono maggiori nel numero rispetto ai martiri dei primi secoli. Il Papa: "Quanti fratelli sono odiati a causa di Gesù"

L'urlo di dolore del Papa: "Il mondo odia i cristiani"

"Il mondo odia i cristiani per la stessa ragione per cui ha odiato Gesù, perché Lui ha portato la luce di Dio e il mondo preferisce le tenebre per nascondere le sue opere malvage". Nel giorno in cui la Chiesa ricorda il martirio di Santo Stefano, papa Francesco ha pregato durante l'Angelus per tutti i cristiani che, ancora oggi, sono perseguitati a causa della loro fede. "C'è opposizione tra la mentalità del Vangelo e quella mondana - ha spiegato il Santo Padre - seguire Gesù vuol dire seguire la sua luce, che si è accesa nella notte di Betlemme, e abbandonare le tenebre del mondo".

Il martirio di Santo Stefano è il primo di una lunga serie che continua fino ad oggi. "Anche oggi - ha rilevato Bergoglio durante l'Angelus - la Chiesa, per rendere testimonianza alla luce e alla verità, sperimenta in diversi luoghi dure persecuzioni, fino alla suprema prova del martirio". Il Pontefice ha volunto quindi ricordare "quanti nostri fratelli e sorelle nella fede subiscono soprusi, violenze e sono odiati a causa di Gesù". Nel 2016, per la prima volta nella storia dell'Unione europea, l'odio anti cristiano è arrivato fino in chiesa. Il 26 luglio padre Jacques Hamel è stato sgozzato mentre diceva Messa nella sua chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray da un commando islamista formato da Adel Kermiche e Abdel Malik Petitjean. Il caso ha scosso le coscienze di tutta Europa. Ma nessuno ha alzato un dito per fermare le persecuzioni dei cristiani. "Oggi vogliamo pensare a loro ed essere vicini a loro con il nostro affetto, la nostra preghiera e anche il nostro pianto", ha continuato papa Francesco ricordando che i martiri di oggi sono maggiori nel numero rispetto ai martiri dei primi secoli. "Quando leggiamo la storia leggiamo tanta crudeltà verso i cristiani, la stessa c'è oggi, ma in numero maggiore, verso i cristiani".

"Nel fare spazio dentro il nostro cuore al Figlio di Dio che si dona a noi nel Natale, rinnoviamo - ha esortato il Papa rivolto alla piazza gremita - la gioiosa e coraggiosa volontà di seguirlo fedelmente come unica guida, perseverando nel vivere secondo la mentalità evangelica e rifiutando la mentalità dei dominatori di questo mondo".

Infine, Bergoglio ha chiesto di pregare la Vergine Maria, "Madre di Dio e Regina dei martiri", affinchè guidi e sostenga sempre i fedeli "nel nostro cammino alla sequela di Gesù Cristo, che contempliamo nella grotta del presepe e che è il Testimone fedele di Dio Padre".

Commenti