Mondo

Lussemburgo, Csv non sfonda: crisi per partito di Juncker

I cristiano-democratici dell'ex premier, Jean-Claude Juncker, ora alla guida della Commissione Ue, restano primo partito ma con solo il 28% e non è chiaro se con 23 seggi su 60 potranno tornare alla guida del Graducato che avevano perso nel 2013, dopo 18 anni al potere

Lussemburgo, Csv non sfonda: crisi per partito di Juncker

Non esce un vincitore chiaro dalle elezioni in Lussemburgo: i cristiano-democratici dell'ex premier, Jean-Claude Juncker, ora alla guida della Commissione Ue, restano primo partito ma con solo il 28% e non è chiaro se con 23 seggi su 60 potranno tornare alla guida del Graducato che avevano perso nel 2013, dopo 18 anni al potere. Per il Csv si tratta del peggior risultato di sempre. In calo al 16,6% anche i liberali del partito democratico del premier uscente Xavier Bettel, con gli alleati di governo che hanno risultati opposti: crescono i Verdi (15%), calano i socialisti (16%). La certezza è che nel Granducato servirà una coalizione per governare e un ruolo potrebbero averlo i partiti minori come i populisti dell'Adr (9%), i Piraten e la Sinistra.

Alle urne erano chiamati solo 256mila elettori, poco meno del 43% della popolazione di un Paese dove quasi la metà degli abitanti (il 48%) è straniera.

Commenti