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Tra malori e traditori strane voci sulla Merkel

Rieletta a Colonia con un quasi plebiscito alla guida dei cristiano-democratici (il 96,7%), la cancelliera medita l'addio

Tra malori e traditori strane voci sulla Merkel

L'annuncio di una possibile ricandidatura nel 2017 è solo subliminale. Si condisce bene alla legnata data agli alleati di governo socialdemocratici e al richiamo al rispetto del patto di stabilità e crescita in Europa: non in nome del rigorismo tedesco (immagine che forse inizia a pesare coi vicini) ma della necessità di tenere alta la fiducia nell’euro. Se l’oratoria non è mai brillante, il discorso di Angela Merkel alla sua Cdu è stato una lezione di strategia politica. Con una chiara riapertura dei giochi nei confronti degli altri partiti sul fronte interno. Probabilmente anche per far felici i falchi conservatori, che soffrono a vederla governare assecondando tante richieste di Sigmar Gabriel.

Rieletta a Colonia con un quasi plebiscito alla guida dei cristiano-democratici (il 96,7%), la Merkel si è presentata ai suoi ribadendo fra l’altro la necessità di tener fede agli impegni in Europa. "Se alla fine non rispetteremo quello che abbiamo deciso durante la crisi - ha detto - provocheremo dei dubbi e questo sarà negativo per l’Europa". E ha aggiunto: "Il fatto che noi parliamo costantemente del patto di stabilità e crescita e che diciamo che bisogna rispettarlo, non è rigorismo tedesco, ma è una questione di fiducia". La cancelliera tedesca ha, tuttavia, mostrato una insolita premura ad ammorbidire l’accento "teutonico" delle rivendicazioni di Berlino. Probabilmente perché, come scriveva ieri la Sueddeutsche Zeitung, la Merkel deve tener conto degli equilibri complessivi del continente, e alleggerire la presa, nell’Europa che rischia di perdere Londra, minacciata dall'asse tra il Front National di Marine Le Pen e la Lega Nord di Matteo Salvini.

Come racconta il Messaggero, i dodici minuti di applausi incassati ieri nascondono una situazione tutt'altro che rosea. Secondo rumor che si stanno facendo via via più insistenti, la cancelliera sarebbe sempre più stanca. Tanto che lunedì, alla vigilia del congresso, avrebbe avuto un lieve malore che l'ha obbligata a interrompere un'intervista. Chi le è vicino spiega che la cancelliera soffre terribilmente di solitudine. Una solitudine che la lascia abbandonata nell'affrontare le molteplici grane politiche degli ultimi mesi. Nonostante il 45,1% incassato alle elezioni del 2013, la Cdu governa soltanto in quattro Laender tedeschi. Il partito, che ormai si identifica completamente nella cancelliera, deve fare i conti con l'ala conservatrice che lamenta lo spostamento verso il centro.

La partita è iniziata. Tanto che i socialdemocratici hanno reagito a stretto giro. Gabriel ha parlato di una pausa di lavoro in un congresso carnevalesco a Colonia; mentre la segretaria Yasmin Fahimi ha replicato che la Cdu "viene meno a livello comunale, è dimagrita a livello politico e di non può offrire altro che la cancelliera dal punto di vista del personale".

Sarà, ma non sembra poco.

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