Strage a Manchester

Manchester, una casa per i senzatetto eroi

David Sullivan, co-proprietario del West Ham United, si è offerto di pagare una casa Stephen Jones e Chris Parker, i due senzatetto-eroi che hanno soccorso le vittime della Manchester Arena

Manchester, una casa per i senzatetto eroi

L’intero Regno Unito, in queste ore di lutto, si sta mobilitando per aiutare Stephen Jones, 35 anni, e Chris Parker, 33 anni, i due senzatetto che hanno soccorso le vittime della Manchester Arena.

La loro storia ha fatto il giro del mondo: uno stava chiedendo l’elemosina nel foyer dell’Arena, l’altro dormiva poco distante. Ma, dopo l’esplosione, nessuno dei due si è tirato indietro. Hanno confortato i feriti, estratto dalle loro braccia frammenti metallici e chiodi.

Fino a quella maledetta sera di tre giorni fa i loro nomi non li conosceva nessuno, Stephen e Chris erano due dei tanti “homeless” che affollano la città britannica. Oggi, per un terribile scherzo del destino, sono degli eroi. Le loro facce stralunate, la barba incolta di Chris e gli zigomi scavati di Stephen, sono su tutti i giornali e, grazie a questa inaspettata popolarità, non dovranno più accontentarsi di racimolare qualche spicciolo per sopravvivere.

Sono in molti quelli che, in queste ore, gli stanno tendendo la mano. “Non abbiamo una casa, ma abbiamo il cuore”, aveva dichiarato Parker. Ma il sogno di un tetto sulla testa sembra esser diventato realtà. David Sullivan, co-proprietario del West Ham United, si è offerto di pagare una casa ai due uomini per aiutarli a “rimettersi in piedi”. Anche il figlio di Sullivan, Dave, ha rinnovato la proposta, martedì scorso, su Twitter. E, proprio grazie ai social network, padre e figlio sono riusciti a mettersi in contatto con Stephen e Chris.

Nel frattempo, anche i siti di crowdfunding pullulano di raccolte benefiche in favore dei due clochard. Solo sulla piattaforma GoFoundMe, grazie alla proposta dall’utente Greame Seddon, sono già state raccolte più di 30 mila sterline. Anche il mondo dello spettacolo non è rimasto a guardare.

E il regista britannico Marc Zammit, colpito dall’umanità dimostrata dai due trentenni, vorrebbe inserire le loro testimonianze nel suo nuovo documentario dedicato ai senzatetto.

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