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In arresto uomo di spicco di Hamas. Un altro accoltellamento a Hebron

Hassan Yussef arrestato a Beitunia, a ovest di Ramallah. Uno dei figli fu reclutato dai servizi israeliani

In arresto uomo di spicco di Hamas. Un altro accoltellamento a Hebron

A effettura l'arresto gli uomini dei servizi segreti israeliani. Sono stati gli agenti dello Shin Bet a muoversi, all'alba, per andare a prendere lo "sheik" Hassan Yussef, uno dei leader di Hamas in Cisgiordania. L'uomo è stato catturato a Beitunia, a sud-est della città di Ramallah.

Il fermo di uno degli uomini più in vista del movimento islamista avviene mentre continuano gli scontri di quella che in molti hanno già definito una Terza intifada, con Hamas - sostiene Radio Gerusalemme - che non esclude di tornare a lanciare attacchi suicidi, in una nuova escalation di una situazione già critica.

Non è la prima volta che Yussef viene arrestato. Considerato un esponente dell'ala pragmatica di Hamas, ha passato 18 anni a fare dentro e fuori dal carcere. In un'intervista esclusiva al quotidiano spagnolo El Mundo aveva auspicato una nuova Intifada.

Yussef è padre di nove figli, uno dei quali, Mossab, fu reclutato come informatore dai servizi segreti israeliani, una storia resa nota al grande pubblico con il libro Il figlio di Hamas, da cui fu poi tratto anche un film.

Nuovi attacchi oggi

Dopo i fatti di Be'er Sheva e 24 ore di tregua, questa mattina sono ricominciate le aggressioni. Un soldato israeliano è stato lievemente ferito in un attacco all'arma bianca sulle colline di Hebron. È morto l'uomo che impugnava il coltello, colpito dai proiettili.

L'esercito israeliano ha distrutto la casa in Cisgiordania di un palestinese incarcerato per avere tentato di uccidere un colono in un attacco all'arma bianca messo a segno a fine dell'anno scorso. Un palestinese è poi rimasto ucciso a Gush Etzion, dove aveva cercato di investire due soldati, rimasti lievemente feriti.

Ban Ki-moon arriva in Israele

In Israele è arrivato oggi il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon.

"Serve un orizzonte politico per rompere questo ciclo di violenza", ha detto in un videomessaggio, chiedendo ai palestinesi di "trasformare la frustrazione in una voce per il cambiamento" e dicendo a Israele che quella delle demolizioni e delle "risposte dure" non è la strada da seguire.

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