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Per Marine Le Pen l'uscita dall'euro "non è più una priorità"

La leader del Front National annuncia una svolta storica: la lotta contro la moneta unica esce dalla lista delle priorità del partito nazionalista e sovranista

Per Marine Le Pen l'uscita dall'euro "non è più una priorità"

Marine Le Pen alza bandiera bianca. La leader del Front National ammaina anche l'ultimo vessillo. Parlando alla televisione nazionale Bfm, l'ex candidata alla presidenza della Repubblica ha annunciato che l'uscita dall'euro "non è più una priorità" della formazione politica di estrema destra.

"Nel quadro della restituzione della sovranità al popolo francese, abbiamo affermato che la sovranità monetaria sarebbe stata la conclusione e il coronamento di questo processo - ha spiegato la Le Pen - Quindi abbiamo invertito l'ordine delle priorità. L'uscita dall'euro non è più una priorità, perché abbiamo capito cosa vogliono i francesi".

L'uscita dall'euro, da decidersi tramite un referendum sul modello della Brexit, è stata uno dei punti forti della campagna elettorale per le presidenziali, finita poi con esiti disastrosi. Secondo numerosi analisti, peraltro, è stata proprio la campagna contro la moneta unica uno dei fattori decisivi nella sconfitta della Le Pen. Ora che il partito di estrema destra ha metabolizzato quella batosta e si prepara a fare i conti con il prossimo futuro anche quel vecchio cavallo di battaglia viene così rimesso in discussione.

E non è un caso che le dichiarazioni della leader seguano di poche ore importantissimi rivolgimenti nelle gerarchie interne del partito. Alla retorica sovranista in tema monetario, poi respinta nelle urne dagli elettori, era infatti particolarmente legato il nome di Florian Philippot, dimessosi appena ieri dalla vicepresidenza del Front.

Ora che il populismo anti-europeista e anti-euro sembra attraversare una fase di reflusso, è indicativo che anche il campione a livello continentale della lotta contro la moneta unica - assurta a simbolo di ogni potere mondialista e anti-popolare - decida di rimandare, se non proprio di abbandonare, una lotta almeno simbolicamente fondamentale.

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