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Il Marocco rompe con l'Iran e consolida l'asse con i sauditi

Il governo del Marocco ha deciso di interrompere le relazioni con l'Iran. L'accusa è quella di armare i ribelli del Fronte Polisario attraverso Hezbollah. Qualche settimana fa, il prinicpe saudita bin Salman aveva incontrato a Parigi il re del Marocco il premier del Libano, Saad Hariri

Il Marocco rompe con l'Iran e consolida l'asse con i sauditi

Il governo marocchino ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l'Iran. L'accusa nei confronti di Teheran è quella di armare, finanziare e addestrare i soldati del Fronte Polisario attraverso gli uomini del movimento sciita libanese Hezbollah. Ad annunciarlo, il ministro degli Esteri del Marocco Naser Burita, che ha detto che la rottura delle relazioni è stata riferita da lui stesso direttamente al suo omologo a Teheran.

Secondo Burita, il Marocco ha "prove e dati certi", che almeno un diplomatico presso l'ambasciata iraniana in Algeria ha partecipato "per almeno due anni" come "facilitatore" tra Hezbollah ed il Polisario per addestrare i soldati del movimento secessionista del Sahara in "azioni di guerriglia urbana e attacchi contro il regno del Marocco". "Esperti artificieri e istruttori militari Hezbollah" hanno viaggiato a Tindouf per addestrare i comandanti del Fronte Polisario, ma l'incidente più grave è stata la consegna al fronte Polisario di SAM-9, SAM-11 e missili Strela.

Una questione che per il Marocco risulta essere centrale. La guerra contro il Fronte Polisario dura ormai da decenni e a Rabat non sanno come gestirla senza scatenare un vero e proprio conflitto armato di vasta entità. Come scritto per Occhi della Guerra, l'incidente aereo in Algeria, in cui avevano perso la vita anche esponenti di spicco del Fronte che lotta per l'indipendenza del popolo saharawi, aveva portato di nuovo luce su un conflitto latente ma mai sopito. E in Marocco, da settimane, sono in aumento i movimenti delle truppe nelle zone di confine con quelle controllate dal Fronte.

Il ministro ha respinto i sospetti sul fatto che la rottura trovasse la propria ratio nella complessa situazione della Siria. Busira ha sottolineato che questa rottura obbedisce soltanto agli "interessi strettamente bilaterali". Ma è chiaro che questa decisione di Rabat, che arriva proprio in concomitanza con l'escalation di tensioni fra Iran, Arabia Saudita, Israele e Stati Uniti, non può essere casuale.

Di recente, il viaggio del principe saudita Mohammed bin Salman a Parigi e l'incontro con il re marocchino, avevano fatto capire che ci fosse qualcosa che andasse ben al di là della semplice amicizia fra leader. A Riad, così come in altre corti e cancellerie arabe, la riapertura diplomatica tra Marocco e Iran nel 2014 non è mai stata digerita. L'obiettivo della politica saudita è chiara: fare in modo che l'Iran sia completamente isolato da tutti gli altri Stati a maggioranza musulmana. E questo vuol dire dal Nordafrica all'Oriente: Marocco compreso.

E il fatto che si rompa con Teheran e si accusi Hezbollah, non è certamente casuale.

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