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La Merkel ci fa la predica sull'accoglienza: "È un mio benedetto dovere"

"Non abbiamo tenuto la Grecia nell'euro per poi piantarla ora in asso". La cancelliera torna in tv dopo cinque mesi: "Questa non è la mia Europa"

La Merkel ci fa la predica sull'accoglienza: "È un mio benedetto dovere"

"Non abbiamo tenuto la Grecia nell'euro per poi piantarla ora in asso". Angela Merkel torna in televisione dopo cinque mesi di silenzio per difendere le politica di accoglienza nei confronti degli immigrati e attaccare duramente gli esecutivi degli altri Paesi. "Questa non è la mia Europa", ha tuonato ai microfoni di un talk show di ARD. "Tenere insieme l'Europa e mostrare umanità, questo è importante".

In Grecia la situazione è al collasso. La chiusura di tutte le frontiere dei Paesi lungo la rotta balcanica ha creato un imbuco bloccando 70mila immigrati. "Sono in stretto contatto con Tsipras, le condizioni sono molto difficili", ha spiegato la cancelliera tedesca criticando la decisione austriaca di introdurre un tetto limite all'ingresso di profughi nel paese. "Questa è esattamente la mia paura: se uno definisce la sua frontiera e l'altro soffre - ha ribadito - questa non è la mia Europa". Durante la trasmissione la Merkel ha, tuttavia, sottolineato di essere fiduciosa sulla soluzione europea, ribadendo che molti passi avanti sono stati fatti, "come i 3 miliardi per i profughi siriani in Turchia". "L'approvazione della missione Nato contro i trafficanti, il monitoraggio sull'Egeo", ha continuato la Merkel spiegando di non credere che chi ha salvato la Grecia nell'eurocrisi ("E lì noi eravamo i più severi", ha ammesso) abbandonerà adesso la Grecia.

"C'è chi mi rimprovera di aver aperto le frontiere, non è così. Le frontiere erano aperte e io non le ho chiuse". Replicando a chi la accusa di dividere il Paese, la Merkel ha messo in chiaro che non "virerà", tirerà dritto nella sua politica sui migranti, "perché sono profondamente convinta che questa sia la strada giusta". "Possono esserci aggiustamenti", ha aggiunto, sottolineando ad esempio che paesi del Nord Africa verranno classificati come "sicuri". "Ma - ci ha tenuto a mettere in chiaro - l'approccio di base". Quindi, il tetto limite dei profughi non sarà preso in considerazione dalla Germania. "Il dibattito sull'integrazione di profughi porterà a riflettere ancora di più su cosa sia importante per noi come società - ha aggiunto - in gioco ci sono anche il benessere della Germania e gli interessi nazionali".

Ad ogni modo la Merkel rimanda ogni decisione a Bruxelles. È lì che vuole trovare una soluzione condivisa alla crisi degli immigrati. "È mio benedetto dovere trovare una strada comune per questa Europa - ha ammesso - anche io qualche volta mi dispero. Ma anche in quelle situazioni cerco di cavar fuori da questo qualcosa di ragionevole - ha spiegato - sono molto ottimista che si riesca a trovare una soluzione europea". La sua riapparizione in televisione non arriva a caso. È stata pensata ad hoc in vista dei prossimi vertici, quello del 7 marzo, con la Turchia, e quello europeo del 17.

Incontri in cui non è previsto alcun piano B per risolvere l'emergenza.

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