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La Merkel: "L'islam non è fonte di terrorismo. La Ue deve accettare i rifugiati"

La cancelliera alla Conferenza per la Sicurezza a Monaco: "Rafforzare Ue, Nato e Onu". Poi attacca Putin sulla Crimea e sull'Ucraina

La Merkel: "L'islam non è fonte di terrorismo. La Ue deve accettare i rifugiati"

"Il progetto della Nato è anche nell'interesse degli Stati Uniti". Angela Merkel ha aperto la seconda giornata della Conferenza sulla sicurezza di Monaco parlando delle sfide che stanno mettendo a dura prova l'Occidente. Dal terrorismo islamico all'emergenza immigrazione, dai rapporti con la Russia al ruolo della Nato nel mondo, non ha disconosciuto le politiche di accoglienza e apertura che hanno caratterizzato il suo cancellierato e messo in grave pericolo l'Europa. "L'islam non è fonte di terrorismo. È necessario coinvolgere tutti gli stati mussulmani nella lotta contro il terrorismo", ha sottolineato reclamando "l'obbligo" dell'Unione Europea di "accettare i rifugiati".

Nel discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, pronunciato alla presenza del vicepresidente americano Mike Pence e del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, la Merkel ha parlato di un mondo "multilaterale, caratterizzato da numerose sfide, tra cui il terrorismo islamista, cambiamento climatico, massicci flussi migratori". Queste sfide "devono essere affrontate insieme", ha detto la Merkel chiamando in causa l'Ue, gli Stati Uniti e la stessa Nato. "Solo se saremo insieme saremo forti". In questo contesto, "l'Ue sta vivendo una situazione molto difficile, dopo la decisione del Regno Unito di uscire dall'Unione". È necessario, ha proseguito la cancelliera, "mostrare ai cittadini che l'Ue e il mercato unico hanno un valore aggiunto". Per farlo "occorre creare occupazione, lavorare per rafforzare la moneta comune e la sicurezza". A questo proposito "dobbiamo lavorare per instaurare i necessari meccanismi per mettere in sicurezza i nostri confini". A questo scopo, ha continuato la Merkel, "dobbiamo fare di più per integrare le nostre forze militari, integrandolo con quelle della Nato", che resta un progetto di interesse comune.

"Agire uniti ci rende più forti", ha insistito la Merkel rivolta alla platea di circa 500 persone provenienti da 125 paesi che quest'anno riunisce tra gli altri una trentina di capi di stato e di governo, e circa ottanta tra ministri degli Esteri e della Difesa. In quest'ottica la cancelliera sembra tendere la mano a Vladimir Putin. Ma è solo facciata. "Non smetteremo di far pressione per stabilire migliori relazioni con la Russia", ha detto la cancelliera che, però, negli ultimi anni non ha perso occasione per provocare e sfidare il Cremlino. Non da ultimo il rinnovamento delle sanzioni alla Russia in seguito al conflitto ucraino.

Anche in questa occasione, infatti, non manca di attaccare Mosca sulla Crimea e sull'Ucraina e di accusarla di usare gli "attacchi informatici come arma di difesa".

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