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Migranti, Juncker vanta i risultati Ue ma i numeri lo smentiscono

La Commissione Ue di Juncker si vanta di aver ridotto il numero di morti ma la percentuale è peggiore degli ultimi due anni

Migranti, Juncker vanta i risultati Ue ma i numeri lo smentiscono

Nel suo discorso sullo stato dell'Unione, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha rivendicato come un successo la "drastica riduzione" dei migranti morti in mare nel Mediterraneo. Una frase che ben si inserisce in un'allocuzione in cui il capo dell'esecutivo Ue ha elogiato i risultati conseguiti nel contrasto al traffico di esseri umani dall'Africa all'Europa.

Eppure a fare qualche calcolo non ci vuole molto per scoprire che l'ottimismo dell'ex premier lussemburghese non è poi così ben fondato. I calcoli li ha fatti la BBC che con un'operazione di fact checking smonta le basi del trionfalismo junckeriano raffrontando i numeri dell'anno in corso con i dati relativi al 2015 e al 2016, quando la crisi migratoria è esplosa con maggior violenza.

È vero infatti che nel 2017 il numero di morti è calato rispetto ai due anni precedenti: nel 2015 morirono o sparirono durante il viaggi in mare 3771 persone, secondo i dati dell'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni; nel 2016 il numero salì a 5143; quest'anno alla data del 10 settembre i morti erano stati 2542. Un progresso notevole, senza dubbi.

Così come notevole è il calo nel numero degli arrivi: oltre un milione nel 2015, 360mila nel 2016 e "appena" 128mila nel 2017. Ma due dati corretti ne nascondono uno che per Juncker potrebbe essere molto meno piacevole da esporre alla stampa internazionale: il rapporto fra il numero dei morti e il numero di chi è riuscito a sbarcare si è spaventosamente abbassata.
Due anni fa moriva una persona ogni 268 sbarcati; l'anno scorso i morti erano uno ogni 70 sbarcati e quest'anno sono uno per ogni 50 sbarcati.

Paradossalmente, dunque, i viaggi - almeno stando alle statistiche - sono ancora più pericolosi, nonostante i valori assoluti facciano registrare un calo sia negli arrivi che nelle morti in mare. Nonostante le altisonanti dichiarazioni dei leader nazionali ed europei, dunque, il Mediterraneo continua ad mietere, almeno in proporzione, sempre più vittime.

Ce n'è abbastanza perché Juncker deponga le trombe cui aveva già iniziato a dare fiato.

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