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"Le minacce dello Stato islamico contro l'Italia sono reali"

A parlare il presidente di un gruppo anti-terrorismo. "Vedono nel Vaticano la summa del loro odio per l'Occidente. Non scherzano affatto". La Libia? L'Isis è ormai tra gli attori principali. "Ci sono le basi perché si espandano ancora". SOSTIENI IL REPORTAGE

"Le minacce dello Stato islamico contro l'Italia sono reali"

Più di una volta, negli ultimi mesi, dai ranghi dei jihadisti sono arrivate minacce più o meno concrete contro l'Italia, che dipingevano l'immagine di jihadisti pronti a inglobare Roma nei territori del loro sedicente Califfato, ad attaccare i luoghi santi della cristianità o a organizzare attentati da "lupi solitari" per contro dell'Isis.

Un pericolo su cui tornano a parlare oggi gli esperti della Quilliam Foundation, think tank londinese che si occupa di antiterrorismo. A dire la sua è Noman Benotman, un ex militante della jihad che si è poi allontanato dalle idee radicali e oggi presiede il gruppo.

Benotman mette in chiaro che gli uomini del sedicente Stato islamico "non stanno scherzando". Le minacce non sono per nulla velate ed è meglio non contare sul fatto che siano solo parole all'aria. Ricorda però un fatto fondamentale: "Si riferiscono - gli uomini dell'Isis - al fatto che il Paese ospita il più conosciuto simbolo del cristianesimo, il Vaticano". Un luogo dal valore indiscutibile, che "racchiude la loro avversione per l'Occidente e il cristianesimo".

Il presidente di Quilliam spende anche qualche parola sulla situazione attuale della Libia, con grande ma inevitabile pessimismo. L'Isis è ormai "tra i principali attori" del Paese. Ha una struttura, una catena di comando e non intende fermarsi.

Abbastanza per far dire che "ci sono le basi" per un'espansione in Libia, dopo la conquista di territori a cavallo tra l'Iraq e la Siria.

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