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Il ministro esteri russo: "L'obiettivo principale è combattere l'Isis"

Serghei Lavrov dichiara la fine dell'impero americano e l'inizio di possibili collaborazioni tra Russia e Europa. In un'ottica multipolare

Il ministro esteri russo: "L'obiettivo principale è combattere l'Isis"

È giunta l'epoca di un "mondo multipolare". È questa la sintesi dell'annuale conferenza stampa sui risultati dell'anno passato tenuta dal ministro degli esteri russo Serghei Lavrov. Secondo il responsabile della diplomazia di Mosca "gli Usa vogliono dominare il mondo", ma dovranno abbandonare questa posizione, perché "capiranno che non può essere mantenuta per sempre". Mosca però - assicura il ministro - "non vuole e non consentirà una nuova guerra fredda". La via tracciata da Mosca è quella di una collaborazione con l'Europa: "I nostri partner occidentali devono capire che la sicurezza nel mondo di oggi non è possibile attraverso un approccio unilaterale". È quindi necessaria una "cooperazione costruttiva" sulla base del "rispetto dei reciproci interessi".

A detta di Lavrov gli Usa "non possono risolvere nemmeno una questione internazionale da soli. Sono già stati costretti a chiedere aiuto, a formare coalizioni: è successo così in Iraq, come anche ora accade nella lotta contro il cosiddetto Stato islamico".

E proprio in Siria, la Russia intende giocare un ruolo fondamentale: "L'obiettivo numero uno ora in Siria è combattere lo Stato islamico". Ma, tiene a precisare Lavrov, "la parte russa sarà rappresentata da esperti".

Il discorso è poi passato al conflitto in Ucraina. Mosca ha avuto il "consenso" delle milizie nel Donbass per "il ritiro delle armi pesanti sulla linea proposta da Kiev" La Russia si propone di risolvere il conflitto in Donbas "preservando l'integrità territoriale dell'Ucraina". Lavrov ha inoltre affermato che Mosca chiederà un cessate il fuoco immediato nell'Est. Ha poi aggiunto che la Russia "ha sue proposte" per le parti in conflitto, riguardanti lo status del Donbass e le "necessarie

538em;">" riforme costituzionali nell'ex repubblica sovietica.

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