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Mogadiscio bombe vicino al parlamento: la Somalia sprofonda nel caos

Due attacchi simultanei colpiscono l'hotel che ospita i politici e la sede delle istituzioni: "In azione anche uomini armati"

Foto d'archivio dell'attacco del 22 ottobre scorso
Foto d'archivio dell'attacco del 22 ottobre scorso

Un nuovo tremendo attentato ha colpito Mogadiscio, la capitale della Somalia. Due settimane fa, due autobombe dislocate in due diversi punti della città hanno fatto più di 200 morti. Un'ecatombe senza precedenti. Oggi, un ennesimo attacco, mina la sicurezza, già peraltro instabile, del Paese.

Una violenta esplosione, si è registrata poche ore fa vicino a un hotel frequentato da politici e funzionari di governo. Secondo un funzionario di polizia, Mohamed Hussein, a causare l'esplosione sarebbe stato un attentatore suicida che si è fatto esplodere all'intero di un'autobomba vicino all'ingresso dell'hotel Nasa-Hablod, che si trova nei pressi del Palazzo presidenziale a Mogadiscio. Secondo quanto scrive l'Independent, uomini armati avrebbero fatto irruzione nell'hotel, dopo l'esplosione dell'autobomba: "C'è uno scontro all'interno, sinora non abbiamo dati sulle vittime. È un hotel affollato frequentato de deputati, militari e civili".

Una seconda esplosione è stata avvertita a Mogadiscio, vicino alla sede del Parlamento, poco dopo l'attentato kamikaze sferrato contro un hotel frequentato da politici vicino al Palazzo presidenziale. Lo rende noto la Bbc

Le notizie che provengono dalla città africana sono ancora molto frammentarie. I morti, secondo quanto ha fatto sapere la polizia locale, sarebbero per il momento dieci. Ma il numero potrebbe tristemente crescere, come successo nell'attentato di due settimane fa.

L'attacco è stato rivendicato dalla milizia qaedista somala Al Shabaab.

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