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In Zimbabwe Mugabe parla alla nazione, ma non si dimette

In un lungo e confuso discorso alla nazione il rifiuto: "Guiderò il congresso"

In Zimbabwe Mugabe parla alla nazione, ma non si dimette

L'ultimatum arrivato oggi dallo Zanu-PF, il partito di maggioranza in Zimbabwe, era chiarissimo. L'unica scelta possibile per Robert Mugabe, da 37 anni alla guida del Paese africano, era lasciare e aprire la strada a una nuova era, dopo essere stato di fatto destituito da un intervento dei militari e dalle conseguenti decisioni politiche che hanno messo in un angolo lui e la moglie Grace, che da tempo lavorava per prendere il suo posto una volta defunto.

Quest'oggi a Mugabe è stato tolto il controllo dello Zanu, di fatto già perso in favore del vice Emmerson Mnangagwa, con l'invito a lasciare la presidenza entro lunedì e un impeachment come unica alternativa. E in serata le voci delle sue dimissioni si sono fatte più insistenti, con fonti vicine alle autorità dello Zimbabwe che confermavano all'Associated Press la sua decisione di fare un passo indietro.

Il discorso del presidente è stato annunciato in apertura del notiziario della televisione di Stato, ma è stato soltanto un'ora dopo, quando in Italia erano già le otto, che sugli schermi sono apparsi i volti dei generali.

Poi Mugabe, seduto a un tavolo coperto da una tovaglia bianca e attorniato dagli uomini dell'esercito. "Io, come presidente dello Zimbabwe e comandante in capo, riconosco le questioni portate alla mia attenzione nello spirito di onestà e profonda e patriotica preoccupazione per la stabilità della nostra nazione", ha detto ai connazionali.

L'annuncio di dimissioni infine non è arrivato, non per sua voce. Il leader, in difficoltà tra le pagine di un lungo discorso, a disagio si scusava con i concittadini. Per poi concludere il suo discorso augurando la buonanotte agli abitanti dello Zimbabwe e dicendosi pronto a presiedere il congresso del partito.

Nei giorni scorsi decine di migliaia di persone sono scese in strada per chiedere la fine dell'era Mugabe, ma è ancora poco chiaro a che cosa lo Zimbabwe andrà ora incontro, dopo la destituzione di quello che fu uno degli eroi della guerra d'indipendenza, ma la cui credibilità internazionale è precipitata negli anni insieme al Paese che guida.

Il "golpe" è per gli analisti una semplice redistribuzione di potere interna allo Zanu.

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