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Nel Libano pacificato il ruolo chiave dell'esercito italiano

Nonostante l'escalation militare tra Israele e palestinesi, in Libano la pace regge. I razzi lanciati pochi giorni fa sono un fatto isolato

Nel Libano pacificato il ruolo chiave dell'esercito italiano

Base Millevoi, Shama (Sud Libano) quartier generale del Sector West.

Oggi è il mio primo giorno in Libano, sono arrivato a Shama, alla base Millevoi, quartier generale del Sector West affidato al controllo dei soldati italiani del contingente Onu (missione Unifil). Il viaggio è stato lungo, ma la base è confortevole, il personale rispetto all'Afghanistan è soggetto a minor tensione e nonostante alcuni razzi partiti da questo settore nelle giornate precedenti l'area è tranquilla. La giornata è stata pesante ma alle 23 sono finalmente pronto ad andare in doccia quando dal piano di sopra della palazzina dove sono alloggiato sento un forte rumore di passi che in un attimo si trasforma in corsa. Poi il prefabbricato rimbomba, una voce autoritaria grida di muoversi... Esco all'aperto e vedo i ragazzi e ragazze del Genova Cavalleria che di corsa raggiungono i mezzi parcheggiati poco distanti. Sui Lince stanno già sistemando le mitragliatrici in ralla, altri soldati arrivano correndo con cassette di munizioni: uno, due tre, in un attimo otto mezzi bianchi con le scritte UN sono pronti a partire. Altrettanto rapidamente arriva l'ordine e la colonna si avvia a velocità sostenuta nella notte. Tutto si è svolto, quasi in un attimo, senza confusione e con grande professionalità. I militari, che appartengono alla brigata corazzata Ariete, comandata dal generale Fabio Polli, sono partiti su allarme: le Laf (l'esercito libanese) hanno chiesto il nostro aiuto per “sigillare” un'area a rischio.

La collaborazione tra gli italiani e le forze armate del Libano è alla base della stabilità dell'area che viene presa a modello in tutto il resto del Libano. Nonostante l'escalation militare tra Israele e i palestinesi, la pace qui regge bene. I razzi lanciati pochi giorni fa sono un fatto isolato e anche Hamas, seppur dietro le quinte, è interessata a mantenere la calma in quest'area, tant'è che ha aiutato a scovare chi materialmente ha lanciato gli ordigni verso Israele: si tratta di due fratelli residenti nel campo profughi palestinese di Rashidieh (nei dintorni di Tiro), che secondo le indiscrezioni hanno agito da soli e senza l'ordine del loro comando politico, che fa capo proprio ad Hamas. A completare il gruppo di fuoco un terzo palestinese. Sull'accaduto il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri (leader del movimento sciita libanese Amal) ha dichiarato: “La nostra posizione è conosciuta: siamo schierati accanto alla resistenza palestinese. Ma il lancio casuale dei razzi dal Libano del Sud è inutile e non avvantaggia la battaglia contro Israele, è solo un tentativo ulteriore di coinvolgimento del Libano”.

* giornalista e ufficiale della riserva selezionata,
attualmente richiamato in servizio in Libano

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