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New York batte cassa: i diplomatici hanno 16 milioni di multe arretrate

180 Paesi stranieri hanno vecchie contravvenzioni per divieto di sosta. L'Egitto deve a De Blasio 2 milioni di dollari, l'Italia 20mila

La bandierina irachena su un mezzo dell'ambasciata in Francia
La bandierina irachena su un mezzo dell'ambasciata in Francia

L'immunità diplomatica non vale per le multe per divieto di sosta e ora la città di New York batte cassa. Il sindaco della Grande mela Bill De Blasio, scrive il Wall Street Journal, ha chiesto 16 milioni di dollari ai diplomatici di 180 Paesi per contravvenzioni arretrate. L'Egitto è in testa alla classifica dei morosi, con un debito di ben 2 milioni di dollari, c'è anche l'Italia che deve a New York 20mila dollari.

Il conto presentato da De Blasio riguarda multe ricevute per irregolarità nei parcheggi. Violazioni e mancati pagamenti che risalgono quasi tutti a prima del 2002, quando l'allora sindaco Michael Bloomberg dichiarò guerra ai diplomatici indisciplinati, minacciando anche il ritiro delle targhe speciali. Dei 16 milioni di multe per divieto di sosta, circa 15,6 milioni sono stati comminati prima del giro di vite. Dietro l'Egitto ci sono Nigeria, Indonesia e Brasile, ognuno con oltre 600mila dollari di verbali ignorati.

Dal 2002 le cose sono molto cambiate. Il piano Bloomberg ha ridotto le multe inevase a "soli" 743mila dollari totali. "Hanno cambiato le proprie abitudini. Non parcheggiano più in tripla fila e per questo la città è più sicura", spiegano dall'amministrazione De Blasio. Il Wsj riporta che "l'Italia è uno dei Paesi con il più alto arretrato accumulato" da quando è stato lanciata la campagna Bloomberg: 20mila dollari e 110 multe. Il portavoce della Missione italiana all'Onu, Giovanni Davoli, spiega che sta agli ex diplomatici pagare i debiti: "Stiamo valutando cosa possiamo fare.

4671058654785px;">Viviamo qui - conclude - e dobbiamo rispettare le leggi della città, dello Stato e del governo federale".

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